Domenica 3 gennaio 2016 – Sainte Genevieve – a casa, a Taurianova

26/01/2015 23:56 Antonio Papaleo Nino… sei tu o uno dei tuoi P.R.? Ti leggo, visto che ho il vizio di leggere Il Giornale. Mi è rimasto dal 90… Mi piace come scrivi… Chiedi l’amicizia a tutti o sai chi sono e Ti interessava parlare con me di Hong Kong?

27/01/2015 8:15 Nino Spirlì a dire il vero, avevo ricevuto una sua richiesta sul mio profilo privato. Lì, in realtà, non accetto nessuno che non conosca. Ho deviato la richiesta su questo profilo, che è pubblico. Mi sono anche chiesto come mai l’avesse inoltrata…

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A prima botta, ho pensato che questo Antonio Papaleo fosse uno dei tanti fake; di quelli, per essere chiari, che mi contattano sui social un po’ per impicciarsi, un po’ per provarci, un po’ per scaricare le personali frustrazioni ed aggredirmi dandomi del fascista, del frocio, del leccaltari. Come se, per me, fossero delle offese…

E, dunque, pur accettando la richiesta di contatto, ho cominciato a chiacchierarci “tenendomi largo”, come si dice dalle mie parti. Se fosse stato un matto, un porco, un bestemmiatore avrei avuto, così, modo di scrollarmelo dai maroni con maggiore e più veloce possibilità e libertà.

Macchè fake! Mi ha subito coperto di link che – ho supposto da ignorante della lingua inglese – lo riguardavano personalmente. Fortunatamente, dopo un centinaio di indirizzi di siti asiatici ed europei tutti in inglese, il mio, ancora sotto analisi, nuovo amico di facebook Papaleo mi grazia, indicandomi un pezzo in italiano. “Il mistero del reporter italiano pugnalato in Thailandia” di Guido Santovecchi.

Leggo. Ma, onestamente, ancora non ci credo. Sarà proprio lui? Resto, nella conversazione, ancora leggero.  Se è uno che ci prova, lo sgamo alla prima porcata, max alla seconda. Lo provoco pure. Niente. Gioca con me con le parole, ma resta sul pezzo. Il suo. Vuole dirmi dei problemi con gli slovacchi e del pericolo che continua a correre, per aver scoperto “roba grossa”.

Mi chiedo perché abbia scelto me per parlarne. O mi considera il re degli sfigati, che potrebbe, però, tornargli utile per rimanere “vivo” nel mondo della carta stampata, oppure ha un’alta considerazione della mia penna e del mio coraggio, come, peraltro, afferma ad ogni occasione. Vedremo!, mi continuo a dire. E prendo tempo. Gli chiedo come sta. Dovrebbero essere passati almeno sei mesi dall’attentato. “Senza la milza. Che, come sai, toglievano agli olimpionici già col bisturi di bronzo” e io “Ora che ci penso, non ho mai conosciuto un avventuriero”. Non ci casca e continua serio a raccontarmi delle difficoltà di curarsi nelle zone in cui si sta nascondendo. E chissà mai dove!

“Da settembre, sono uscito dalla Thailandia; sono stato in Australia undercover nel truffone internazionale CCN, in Corea del Sud infiltrato nella setta più odiata del Paese, in Cambogia dove sono entrato con telecamera nascosta e sotto copertura nell’infame carcere di Prey Sar, Hong Kong di nuovo per un’altra operazione sotto copertura… Soldi non ne ho. Ho rovinato 500 milioni di euro sporchi alla mala ceca, slovacca e russa…” Mi sembra di essere entrato nella sceneggiatura di un film. O nel corridoio senza uscite di un manicomio. Reggo l’ansia e resto. Mi sciorina elenchi di collaborazioni internazionali, ABC, 4corners, The Mail, South China Morning Post… Reporter sans frontieres…

Confermo: il più sfigato sono io. Nino Spirlì da Taurianova, Direttore di SUD (canale seicinquesei del digitale terrestre).

Dimmi come posso rendermi utile, gli chiedo.

29/01/2015 21:40 Antonio Papaleo Uhhh e scusa… un bell’articolino sull’avventuriero kamikaze che partito dalla Calabria adesso scrive per South China Morning Post, che si è fatto pugnalare in Thailandia ed è entrato nell’infame prigione di Prey Sar etc.. etc… ovviamente NON HO PRETESE”

Mi rassicura sul suo attuale stato di salute, congratulandosi, oggi per allora, col suo chirurgo, che “era bravo”. Da quel maledetto 3 luglio 2014 alla data delle prime chattate, gennaio 2015, tutto sotto controllo. Piastrine, fegato, polmoni e punti interni. Qualche dolore, ma la pellaccia è salva…

Io, sempre più fuori di me…

Chi ha tentato di ammazzarti? Alle 21:49 del 29 gennaio 2015, Antonio mi dice che “3 hanno ammesso la volontà di uccidermi, e per questo sono stati condannati con pena dimezzata (10 o 14 anni, ma devo ricontrollare) e sono a scontare, altri 4 erano ancora sotto processo perché negavano e non so se è già finito, ma si pigliano pena piena (20 o 24 anni, non so), i due in fuga, quando li pigliano, buttano la chiave… i bastardi della cupola ceco/slovacca mi hanno tracciato in Thai… Io ero testimone ad HK (Hong Kong, suppongo NdR)… Tornavo in albergo, abbrancato alla mia amica ballerina russa 23enne, alla guida della moto, quando 4 moto e 8 bastardi tugs ci zompano addosso, 2 di cui femmine, alla amica mia la fanno scappare a calci e pugni, me mi sbattono a terra (ma ho fatto molte resistenze prima durante e dopo e per questo l’ho scampata), mi prendono il passaporto mi ci confrontano e mi tirano 4 coltellate…”

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Un film. Praticamente, un film d’azione. Protagonista Van Damme. No, Papaleo.

E io che ci faccio in questo casino?

Stacco la conversazione e tiro un sospirone. La vita mi assegna altri compiti per un po’ di tempo: un amico malato  da aiutare, una tv (SUD) da organizzare, una campagna elettorale… E, poi, la famiglia, la mia vita, qualche delusione.

Sparisco per Papaleo. Che continua a darmi notizie drammatiche di sé. Fuga su fuga, nessun euro in tasca, nessun aiuto.

Ci ribecchiamo a marzo del 2015.

Nelle chattate notturne, mi confida più di una preoccupazione. S’è infiltrato ovunque, da quello che dice. Ora lo cercano in molti per farlo fuori.

L’11/04/2015 alle 18:54 Antonio Papaleo scrive: Nino? Sei uno schifosaccio maialone… siccome non incoraggio il tuo mobbing bavosissimo trascuri l’UNICO AVVENTURIERO ITALIANO DEGNO DEL TUO AIUTO… SEI UN CATTIVACCIO… BRUTTO NERO E PUZZOLENTE PEGGIO DI CATTIVIK!!!!

In realtà, nessun mobbing. È un overage, per me, l’avventuriero! I miei innamoramenti cominciano intorno ai 21 anni e finiscono più o meno ai 26. Poi, li restituisco all’eterosessualità. Per tradizione. Lo faccio da trent’anni… Ma, probabilmente, Antonio ama l’idea di aver conquistato anche una vecchia checca autoironica come me. Mi defilo ancora. E, dunque, nel mese di dicembre esplode la rabbia…

Per evitare di diventare cafone, lo abbandono.

Non demorde:

26/12/2015 23:47 Antonio Papaleo Nino scusami ma poi non ho capito più perché sei sparito che cazzo di fine hai fatto? Io sono sempre qui.. c’ho sempre problemi… cerco sempre aiuto… e comunque rischio sempre la vita per fare il giornalista… ma forse… le nostre strade non si incrociano… perché me lo spieghi tu prima che faccia io una disamina spietata e MAGARI CATTIVA ASSAI? A FRA MA TU TI RICORDI SOLO A QUELLI I QUALI GLI PUOI FARE LE POMPE??? GLI ALTRI GIORNALISTI VERI NON TI INTERESSANO??? ECCHECAZZO NINO SPIRLI’!!!…

La conversazione dura una notte. Lui incalza, io lo mando a fare in culo. Per ore.

31/12/2015 21.11 Antonio Papaleo “I miei più sinceri e sentiti auguri NINO e scusami se sfanculo facile… ma sono davvero un avventuriero con l’acqua alla gola… e poco rispetto per i tempi e le fisime altrui… scusami davvero se sono stato villano.”

Scuse accettate. Un signore, stanco, ma signore.

E, dunque, chi è Antonio Papaleo?

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e, infine, qui

Fra me e me. Al mio Antonio Papaleo avventuriero e giornalista italiano all’estero mi ci sono affezionato. Chiunque sia, merita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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