Italia pedofila: nessun perdono.
Domenica 1 maggio 2016 – senza santi in paradiso – Redazione SUD, Piana di Gioia Tauro
Cristo me lo chiede. La mia Fede in Lui me lo impone. Guardo l’effigie della Vergine Maria che scalda la mia camera da letto e l’icona della Madonna Glicofilusa, Custode della mia casa e della mia Famiglia, e mi sento una nullità. Non sono, dunque, un “buon cristiano”. Ma…
Ma io non so perdonare! Non so e non voglio ammorbidire il mio cuore e cercare di provare pena, compassione, per tutti quei pervertiti maledetti pedofili, che abusano dei bambini, devastano la loro vita, impastano di merda i colori dei loro sogni, spengono le luci delle loro semplici felicità. Nessuna pietà, da parte mia, per i loro complici: mogli, mariti, madri, padri, fratelli, parenti, amici, conoscenti… No, nessun perdono.
Non so evitarmi, purtroppo, la lettura degli articoli, la visione dei tg e dei programmi tv che denunciano quotidianamente il peggiore di tutti i reati, il più demoniaco dei peccati. Sono troppi e tutti invadenti come la pioggia su un tetto di canne. Carta stampata, video, radio, social, ingrassano con la peggiore delle notizie…
Ed io, come milioni di altri come me, patisco questa Croce.
Provo nelle carni la scossa di terrore sordo che provano quei poveri angeli e, come loro, soffoco l’urlo di dolore e orrore. Impazzisco, se tento di pensare cosa passi per la mente di quegli innocenti, mentre le mani bastarde e schifose di adulti luridi rubano il loro tesoro più grande: la fiducia. Avrei un solo desiderio: averli fra le mani, quei figli di satana. E sarei un boia senza scrupoli. So cosa si provi ad essere violati, sì, lo so. Ma io l’ho bevuto da adulto, l’amaro calice. Forse, anzi sicuramente, molto meno amaro di quello che arriva alle candide labbra di questi pulcini indifesi.
Dove sono le madri, mi chiedo a volte. I padri. Dio. Resto senza risposta.
Il Cielo spegne gli occhi mille e mille volte al giorno. Consegna ai demoni mille e mille agnelli sacrificali. Dalle spose bambine di quel mondo islamico senza scrupolo e pietà, alle migliaia di infanti mutilate nella loro intimità con lame arrugginite, pezzi di vetro e ricucite con spine d’acacia da vecchie puttane senza cuore, senza scuole, senza testa, in nome di un dio buono per i terroristi. Dai bambini sfruttati a morte nei campi e nelle risaie o nei capannoni fatiscenti di industrie periferiche al soldo dei miliardari del progresso, ai figli venduti sul mercato del sesso dei Paesi senza freno da famiglie afflitte dalla fame e dall’analfabetismo. Fino ad arrivare al nostro Occidente civilizzato dove migliaia di figli di zingari, riconosciuti ladri recidivi, vagano fra le genti e le automobili del traffico, come zombie senza cervello, alla ricerca di monetine o portafogli, che gli salvino la vita dalle botte dentro le roulotte, la sera, se al rientro tornano a mani vuote. Già, anche questo Occidente dove angioletti innocenti come Gesù alla Mangiatoia cadono come soldati al fronte sotto i colpi di preti sporcaccioni, di vescovi complici silenziosi, di cardinali grassi del sangue di poveri malatini. Dove, nelle case, i padri violentano i propri figli, nel silenzio omertoso, quando non correo, della propria compagna, dell’intera famiglia.
No, non è solo Fortuna di Caivano, Loffredo di Caivano, Yara, e Tutti gli Altri di cui si è saputo. Sono le migliaia di cui NON SI SA, a cui penso. Perché anche adesso, in questo istante, in qualche angolo buono, ci sono due occhi sbarrati, un urlo soffocato, un dolore lancinante, un sogno che si spegne, una vita che finisce.
E noi? Noi abbiamo l’obbligo di non tacere!!! L’obbligo di segnalare anche solo un sospetto. Perché meglio rischiare la querela, che essere complice di un abuso. Di una morte.
E, alla fine, sì, che sia pena di morte per i carnefici. PENA DI MORTE! Qualsiasi.
Fra me e me.