Venerdì 20 maggio 2016 – San Bernardino da Siena – Redazione SUD, Calabria

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Eh, sì! Il vero omosessuale non può che essere di Destra. Storicamente. Eticamente. Moralmente. Filosoficamente.  Politicamente. Inequivocabilmente. Assolutamente di Destra. E anche Occidentalista, antislamico e Cristiano. Oddio, non può amare i cafonissimi States arabescati, ormai, di frociume ignorante e zatteronato anche nelle chiese e nei ranghi dell’esercito; non può apprezzare gli scollacciati gaypride californiani, le carnevalate analfabete frocie nuovaiorchesi, le omologanti e desolanti discoteche gay alla romana, l’associazionismo da seminterrato dell’arcinferno arcobaleno di mezza Europa. Non può svendere la propria intimità sentimentale in cambio di un selfie col luxuria di turno, tanto per citarne uno. Non deve, poi, cadere nella trappola rossa della Cheguevaralatria, senza sapere che quel farabutto fu uno dei più spietati persecutori degli omosessuali, assieme al suo complice Fidel (Dio, poi, ha pareggiato i conti, regalando a Castro un fratello ricchione).

Il vero omosessuale non può appoggiare  la scellerata politica di accoglienza di clandestini e immigrati omofobi, possibili “omocidi”, quali sono tutti gli islamici, uno più uno meno. Sanguinari esecutori di torture e pene di morte bestiali contro chi si ama a prescindere dal sesso a cui appartiene. In tutti i paesi musulmani, dall’iran al daesh, dall’arabia saudita allo yemen, fino a quelli dell’africa nera e dell’indocina isole comprese, gli omosessuali vengono impiccati, sgozzati, decapitati, lapidati, gettati giù dalle torri, crocifissi, bruciati vivi… In nome di allah e del suo inventore.

il bacio

Non può votare, il vero omosessuale, per quella sinistra Sinistra che, figlia di Lenin e Stalin, ha sulla coscienza milioni di giovani uomini e donne omosessuali ammazzati nei gulag della Siberia. Dalla rivoluzione di ottobre fino ai tempi di Breznev (anni ’70), che baciava appassionatamente il presidente della Germania dell’Est, ma faceva torturare i gay russi fino a farli impazzire o morire. Tanto odio, peraltro, non è stato smaltito ancora oggi e, purtroppo, la Russia di Putin mantiene sacche di insofferenza.

Ma non può, invece, il vero omosessuale, dimenticare o ignorare che l’omosessualità era serenamente praticata nella Grecia della democratica e filosofica Atene e della guerresca Sparta. Nella Macedonia di Alessandro Il Grande. Nella Roma di Cesare. Fra le opere di Leonardo, Michelangelo, Caravaggio. Sulle note di Tchaikovsky e Ravel. Avvolta nelle piroette di Nureyev. Salmodiata in Vaticano, nelle stanze papali ancora in questo terzo millennio cristiano… Consacrata come Beatitudine dalla vita e dalla penna di quel meraviglioso Arbiter Elegantiarum Moderno che fu Oscar Wilde.

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E, dunque come si fa ad essere omosessuale vero e de sinistra? Come si può fare a meno di così nobile passato e smerciarsi come cencio bisunto da marché aux puces? Quale coraggio a gettare la nobiltà di Buonarroti e Da Vinci nella melma delle Cages aux folles dei tempi nostri, buie come l’inferno sia per i corpi che per le anime?

L’omosessualità è eleganza, stile, savoir faire, educazione e garbo. E’ arte e cultura. Amore del bello e del buono. Non è sciatta, non è rozza, non è sguaiata. Sa di gardenia e sandalo, non di marijuana e rutto di birra.

La vera omosessualità canta Piaf, ascolta Callas. Non apprezza i rapper tatuati e lesionati da chiodi e acidi.

E ama il proprio Paese. E lo difende. Proprio come facevano quegli amanti spartani, che combattevano in coppia. Per essere più forti. Più invincibili.

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Bene fanno, oggi, i cugini omosessuali francesi a indossare come armatura il tricolore di Marine Le Pen e a servirlo con coraggio, tenacia e fedeltà, tanto da rendere, grazie a Dio, il Front National il primo partito votato dai gay d’Oltralpe. Io, di mio, ho scelto il tricolore di Giorgia. E Lei ha scelto me.

Fra me e me. 

 

 

 

 

 

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