Venerdì 1 dicembre 2017, San Naum profeta – a Casa Spirlì, in Calabria

IMG_4574(Panagìa Glikofilousa di Casa Spirlì)

 .. … Per poter morire.

Sì, Dio volle poter morire da umano, per pagare da sé il debito del peccato originale. Difatti,  quale umano avrebbe mai potuto saldare un debito così grande col Creatore? Ad aver “sbagliato” erano stati Adamo ed Eva, esseri ancora perfetti, poiché “fatti a immagine e somiglianza” di Dio stesso. Umani, e, dunque, imperfetti lo diventarono dopo l’arrogante disubbidienza. Invece di “diventare uguali al Signore”, eterni, onnipotenti e onniscienti, infatti, i nostri progenitori acquistarono la nefandezza della malattia e della morte. Per se stessi e per noi, loro discendenti futuri, per tutti i secoli.

La Misericordia divina, amorevolmente trasportata verso ogni propria creatura, non poteva certamente abbandonarci alle conseguenze di quel peccato originale. Un’eredità infamante per noi che, non colpevoli, nascevamo con un debito pesantissimo sul groppone. E, così, decise di farsi umano e sacrificarsi fino alla morte più infamante, per amore di Dio stesso.

Ma come avrebbe potuto, Dio, farsi umano, se non nascendo da donna? E quale donna avrebbe mai potuto essere Madre di Dio, nascendo anch’ella con la tara del peccato originale? Ecco, dunque, la Benevolenza del creatore: Maria, pur donna, nacque monda da qualsiasi peccato, Immacolata alla nascita e anche nella Concezione, e tale restò per tutta la Sua vita terrena. Senza alcun peccato.

Visse. Gioì e patì. Pianse per la morte di suo Figlio Gesù di Nazareth, il Cristo. Esultò per la sua resurrezione. Si addormentò. Fu Assunta in Cielo, in corpo e anima. Ed Incoronata da Dio Regina dei Cieli e della Terra.

Dentro la metafora, la Verità.

Questa è la nostra meravigliosa religione. La nostra radice. Il nostro cammino e il nostro futuro. (Credenti e non.)

Questo è il significato del Natale! Non solo un albero illuminato, non solo un panettone o una catasta di regali costosi.

Natale è Dio che, Caritatevole, si rende piccolo e umano, per saldare da sé quel nostro debito nei Suoi stessi confronti, che pur ci aveva creato per amore.

Natale è il simbolo della Compassione, della Misericordia, dell’Amore. Pregi divini, sempre; ma anche, a volte, umani.

A Natale si prega. Si riunisce la famiglia. Si condivide. Si riflette.

A Natale, ci si scambia piccoli doni. Per ricordare il Dono di sé dell’Altissimo ad ognuno di noi.

A Natale, i Cristiani chiedono perdono per i torti. E riconquistano la propria anima.

Natale è un Battesimo che si ripete ogni anno.

E, a Natale, si costruisce il Presepe, dono di Francesco d’Assisi all’Umanità.

Ditelo a chi non piacciamo, a chi ci ammazza con le bombe, gli attentati, le scimitarre, i coltelli. Ditelo agli antiCristo in tonaca e ai politici papponi. Ai massoni scomunicati. Ai mafiosi scomunicati. Ai comunisti scomunicati. Ditelo a quelli che ci odiano perché indossiamo la Croce nel cuore, sul petto, sulle pareti di casa o dell’ufficio. Dite loro che quella Croce è la benevolenza di Dio. Che ci credano o no.

Buon dicembre 2017 A.D.

 

 

 

 

 

 

 

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