Venerdì 16 febbraio 2018, Santa Giuliana – a Casa Spirlì, in Calabria

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Non poteva essere certo quello sparuto plotoncino  di “contestatori fotocopia” – con in mano i soliti cartelli (stavolta anche di pessimo gusto) scritti fottendosene dell’ortografia, della sintassi e del buongusto –  a scoraggiare l’onda possente di sostenitori di Matteo Salvini, della Lega e del CentroDestra che si è letteralmente impossessata del Teatro Odeon di Reggio Calabria, la sera di San Valentino. A testimoniare la presenza massiccia dei Reggini, le fotografie e i video girati, per alcuni anche a malincuore, dai cronisti di decine di redazioni. E, nonostante il tentativo becero e volgare di certa stampa livorosa, maluterina, asservita, prevenuta, sgrammaticata e frustrata, di negare l’evidenza, i partecipanti all’incontro calabrese hanno abbondantemente gradito e condiviso l’amichevole saluto di Salvini alla Città di Reggio Calabria e alla Calabria tutta.

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Il candidato Premier della Lega ha sottolineato con fermezza come NON si senta il salvatore, il liberatore delle Genti del Sud, contestando con garbo anche un cartello sul quale qualcuno, speranzoso, aveva scritto “SALVINI SALVACI”.         “Non sono io che Vi devo salvare, ma Voi che dovete saper scegliere la buona politica che Vi tuteli e Vi sostenga”: questa, più o meno, la risposta. E, poi, un fiume in piena che ha spiegato, punto per punto, tutto il programma politico della Lega. Dalla soluzione del drammatico problema dell’immigrazione clandestina alla tutela dei lavoratori, dallo sviluppo dei commerci alla difesa dei prodotti nazionali, passando per la cancellazione della legge fornero, l’ottimizzazione dei trasporti, il federalismo, le autonomie…

La platea, composta e attenta, ha applaudito con entusiasmo spontaneo e vigorosa complicità; gradendo, fra l’altro, un passaggio chiave che ha fatto centro: dice Salvini “Per la Lega esiste l’Italia, non il Nord e il Sud…” e nel teatro è un boato liberatorio!

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Da quando è lui a “capitanare”, la Lega ha smesso i panni del campanilismo padano (che, fra l’altro, andrebbe premiato per i risultati ottenuti in quelle regioni del Nord dove ha difeso fino allo stremo diritti ed interessi della popolazione e dell’impresa), per aprirsi a tutti i territori nazionali. “Una ventata di ossigeno italiano, che onora la Società, la Cultura, l’Identità, l’Impresa, il Prodotto di Casa nostra”, mi confida sorridente una signora sobriamente elegante, in coda per il selfie di prammatica…

E continuino a ragliare i somari della falsa comunicazione, dalla triste postazione che non sanno difendere nemmeno dall’arroganza dei loro finti benefattori: più che guadagnarsi il biasimo degli onesti non incassano altro compenso. A prescindere dall’appartenenza politica o meno, lo squallore della menzogna vergata inutilmente con lo spreco di ettolitri di inchiostro fa proprio schifo. Ma, detto fra noi, se fossi uno scommettitore (e non lo sono) mi ci giocherei una bella cifretta sulla possibilità che, dal 5 marzo, molti di loro saranno pronti a chiedere un posticino da ufficio stampa a qualche “vincitore” di CDX. E non è detto che non lo ottengano pure…

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Salvini può piacere e anche non piacere, ma le accuse spalmate a pagamento su certa cartaccia, vera o virtuale, fanno più male alla Calabria di qualsiasi altro veleno. Piccola e provinciale, appare, la mia Terra, antica e nobile, già Magna Grecia e culla di Cassiodoro e Gioacchino da Fiore, Barlaam e Leonzio Pilato, quando si fa rappresentare dai nani. Abbiamo bisogno di svegliare i Giganti. E, stavolta, le trombe le faranno squillare gli onesti. Perché la #Calabria s’è rotta le palle delle ombre della notte della morale ed ha bisogno del sole del coraggio del futuro.

Chissà che il futuro della Calabria non passi anche a pelo d’acqua sul mare della Laguna…

Del resto, l’Italia è Una e Centomila. Gli stupidi sono nessuno…

#PrimagliItaliani #ItaliaagliItaliani

 #frameeme

 

 

 

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