Vergogna che palermitana non è!
Mercoledì 21 febbraio, Santa Eleonora – a Casa Spirlì, in Calabria
Amo Palermo. Amo girare di notte ed indossare, silenziosamente, i suoi palazzi; inebriarmi del suo profumo malandrino (in senso buono); ascoltare la musica di una lingua che ammalia; adoro gustare il ventre confuso fra la mollica del pane e l’unto del grasso di porco; mi delizia il miele dei suoi dolci mediterranei e dei suoi vini liquorosi… Amo la sua Gente.
Amo Palermo.
Nella mia casa, le tele di uno dei più palermitani degli artisti, Francesco Collura, ingioiellano le pareti e illuminano di sole siciliano le mie giornate. Sì, confermo: amo Palermo.
Oggi, non amo questa brutta pagina di violenza. Mi riporta dolori antichi di ricordi che avrei voluto inabissare nel pozzo più profondo della memoria. Anni di vergogne: mafiose, massone, di malapolitica. Di strategie demoniache, nate a Palazzo e imbrattate con la peggiore sicilianità. Quella che con la vera Sicilia, fraterna e docile, non ha nulla a che fare.
E, così, anche con queste violenze, cosiddette antifasciste, Palermo non ha nulla a che fare.
Palermo è aquila che vola alto e non “captat muscas”. Queste azioni da mentecatti sono frutto di ben altra malapianta.
Come già ampiamente trattato su IlGiornaleOFF.it (leggi)
#PalermoNONviolenta
#LaBellaPalermo