Sabato 2 giugno 2018 – San Pietro Esorcista – Festa della Repubblica – da Casa Spirlì, a Taurianova

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Buona festa della Repubblica, Ministro Salvini!

Le/Ti scrivo oggi per non veder scolorire l’entusiasmo e la gioia che, in queste ore vittoriose, mi sconvolge e mi anima. Mi piace questo Governo del Cambiamento. Mi appaga e mi incuriosisce allo stesso tempo. Mi sento, finalmente, più Italiano, più sereno; più fiducioso, oso dire. Pongo in Lei/Te quella stessa fiducia che partì, ormai due anni maturi e più, con un mio primo articolo di giornale e che fu sancita dalla materiale prima stretta di mano in terra di Sicilia. Mentre, sui territori, simpatizzanti e primi fedeli tentavano di farsi le scarpe a vicenda, io mi consegnai a Te/Lei, offrendo quella copia sfrontata del mio Diario di una vecchia checca. Fu un modo affettuoso e familiare di presentarLe/Ti, non solo la mia (im)modesta persona, ma, soprattutto, l’anima profonda di un combattente nella perenne e umana guerra della vita.

Come dire, ci piacemmo a prima botta, se, oggi come e più di quelle ore, siamo ancora qui a confrontarci ed incontrarci. E, dunque, sì, auguri, Ministro degli Interni e Amico mio!

Su tanto ci troviamo d’accordo. Probabilmente, su tutto. Sulla volontà  che l’Italia sia la Casa degli Italiani. Sulla necessità  che la Casa sia sicura. Sulla certezza che la Casa sia il rifugio e il tempio della Famiglia. Sulla consapevolezza che la Famiglia sia composta come il Creatore, la Natura e il Buonsenso dettano insieme, uniti in una parallela ed unica Trinità. Convergiamo sulla difesa dei confini nazionali. Sulla inconfutabile urgenza di aiuto alle Famiglie, ai Lavoratori, ai Deboli e agli Abbandonati.

Siamo concordi nel voler tutelare la Fede dei Padri, l’Amor di Patria, la Fratellanza Nazionale, la nobiltà delle Forze dell’Ordine e il servizio degli uomini della politica, strumenti e non armi del Popolo che li sceglie.

Mi aspetto da Lei/Te che mantenga gli impegni presi con la Nazione e che riesca a convincere chi, della Nazione, non sia ancora riuscito a liberarsi di una letale perplessità o, addirittura, di un ottuso rifiuto. Il Suo/Tuo lavoro sia dedicato a Tutti gli Italiani.

Ma, come è noto (e non voglio credere che Lei/Tu l’abbia dimenticato) sono stati i voti dei Calabresi a contribuire fattivamente a che la Sua/Tua elezione a Senatore, e, di conseguenza, a Ministro e VicePremier, potesse avvenire. E, allora, ai Calabresi, così lontani da Pontida, una porzione di gratitudine spetta di diritto. A tutti quegli elettori Calabresi (e Le/Ti assicuro che NON ce ne siano stati di serie A e serie B) che hanno creduto e credono nella nobiltà del Suo/Tuo programma. Tutti si aspettano che, in quanto Senatore dei Calabresi, Lei/Tu NON manchi dall’organizzazione della Lega in questi territori difficili. Sospettosi, magari. Tutti chiedono la Sua/Tua PERSONALE e definitiva decisione su metodo, tempi, luoghi e persone. Coscienti, Tutti, che ogni interpretazione periferica, spesso, passi attraverso la bocca della serva del palazzo e non arrivi direttamente dall’intelligenza del Signore.

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La Calabria ha scelto Lei/Te. Da Lei/Te si aspetta presenza, ascolto, disponibilità e attenzione. Come Ministro degli Affari Interni, nell’attenta analisi di fatti, persone e progetti futuri. Come VicePremier, nella cura degli interessi delle classi più indifese. Come Senatore del territorio, verso tutti i propri elettori. Come Capo della Lega, nell’organizzazione intelligente e premurosa del Partito.

Grazie. E Auguri, Signor Ministro!

P.S.: … un sms ad un Caro Amico sarebbe stato troppo lungo…

Ninospirlì

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