Venerdì, 29 giugno 2018 – Santi Apostoli Pietro e Paolo – da Casa Spirlì, in Calabria

1Soeur-Francoise-Therese-227x300(Léonie Martin, Suor Francesca Teresa, Visitandina. Copyright © Monastère de la Visitation de Caen) 

Devo ad una cara Amica, Margherita, quest’ultimo tratto di cammino verso la comprensione della mia Fede.

Ho passato qualche decennio a cercare un perché (oltre alla devota eredità familiare) a questa necessità di credere, di abbandonarmi a Dio. E sì che l’ho fatta viaggiare, questa paziente chiamata! Ha percorso i miei stessi sentieri impervi e sconosciuti. Pioniera quanto me, ha patito gelide giornate di freddo dell’anima e bollenti ire sconfinate. Ha accettato di piegarsi come canna al vento e giunco alla piena. Si è fratturata. Ferita. Ha assaporato il pur ineluttabile sapore della morte e lo ha rinviato a giorni futuri. Ha vissuto. Senza mai infangarsi, ma macchiandosi, sì, di esistenza terrena. Ha cercato di rubare sentimenti. Attenzioni, anche. Ha giocato, a sua volta, per colpa mia, con sentimenti. Ha abbandonato, sempre a causa delle mie intemperanze, uomini e cose, mentre avrebbe potuto lottare e difendere. Ha brillato di vanità e cercato gli angoli anonimi del nascondimento. Intrecciata al mio cammino, ha subito la mia vita.

E, poi, un giorno, quel libro perennemente presente sul mio comodino, letto e abbandonato, ricercato e rigettato, ha emanato un leggero e invadente profumo di violette. Fra le parole di Santa Teresa di Lisieux ho trovato un profumo di casa. Quell’odore che regna fra le stanze domestiche. Léonie si è presentata fra le pieghe dell’aria. Umilmente e semplicemente. Mi è diventata subito Famiglia. E vive in queste nostre piccole vite, la mia e quella della mia Mamma, compagna docile e saggia. A conoscerLa, si vive in un miracolo continuo…

Chi è Léonie? Una monaca Visitandina, Figlia di Santi. Sorella di una Santa. Destinata, Lei stessa, alla Santità…

Eccola. Con rispettosa devozione…

Soeur Françoise-Thèrèse (Léonie Martin)

 Rimanendo muta in Sua Presenza,

sentivo che Gesù mi comprendeva, e questo mi bastava per gustare

una pace profonda.

(Léonie, 2 febbraio 1899)

 

La Serva di Dio Suor Francesca Teresa, nata Léonie Martin, potrebbe essere definita, oggi, “la Santa Differente”, per quella sua incarnata innocenza, quella sua “infanzia d’animo” durata tutta la vita.  L’anima docile, destinata alla santità, ha accolto le turbolenze del carattere e i grandi dolori con umiltà, pazienza e carità, confermando, giorno dopo giorno, l’Amore per il Signore e la devozione alla famiglia

 Nata il 3 giugno 1863 a Alençon, da Louis e Zélie Martin, è la terza delle quattro sorelle superstiti di Santa Teresa di Lisieux, dopo la morte di una sorellina e due fratellini, spirati in giovanissima età. Fin dalla nascita, Léonie  manifesta la propria delicatezza di salute. Nei primi sei mesi di vita, la piccola futura Soeur Françoise Thérèse si trova più volte al confine fra la vita e la morte. In seguito, come ebbe a dichiarare Padre Stéphane Piat, “Léonie è affetta da una sorta di debolezza intellettuale e di qualche mancanza fisica, causata da una interminabile serie di malattie, che hanno ostacolato la sua crescita”. La stessa zia Suor Marie-Dosithée, Visitandina e sorella di Mamma Zélie, è costretta ad allontanarla, in un primo momento, dal collegio di Le Mans, proprio a causa di un’eccessiva “iperattività”, che sfociava, di tanto in tanto, in attacchi di incontenibile turbolenza. Qualche studioso nostro contemporaneo, ipotizza che la piccola Léonie fosse affetta da una leggera forma di autismo.

In realtà, la fanciulla, oltre ai disturbi fisici e ai disagi psichici, patisce, per lungo tempo,  le pressioni e le violenze di una cameriera di casa. È Marie, la sorella maggiore, che un giorno lo scopre casualmente e ne informa subito la Madre. La donna viene allontanata da Léonie e la piccola comincia a migliorare, sia nella salute, che nel comportamento.

A 14 anni, resta orfana di Mamma Zélie, che, consumata da un brutto male, muore giovanissima, lasciando immersi nel dolore Papà Martin e le loro cinque figlie, Marie, Pauline, Léonie, Thérèse e Céline. È il 28 agosto del 1877. Subito dopo, Louis decide di abbandonare Alençon e trasferirsi a Lisieux, dove già vivono il fratello di Zélie e sua moglie. La Famiglia Martin prende casa a Les Buissonnets.

E, quando la famiglia arriva a Lisieux, la “bonneLéonie” (come la chiama il suo adorato Papà) porta a termine la propria educazione al collegio delle Monache Benedettine.

Nel 1882, Pauline entra al Carmelo di Lisieux. Quattro anni dopo, la segue Marie.

Céline e Léonie  restano a casa per occuparsi della minata salute di Papà Louis, affetto da una grave malattia degenerativa psichica, a causa della quale l’anziano genitore subisce anche il ricovero coatto presso l’ospedale psichiatrico Au Bon Sauveur di Caen. Durante il lungo ricovero nel capoluogo della Normandia, le due sorelle trovano alloggio vicino all’ospedale, per garantire quotidianamente , al padre, le visite e le cure familiari. E, trovando sul cammino verso il nosocomio il Monastero della Visitazione, Léonie non manca di raccogliersi spesso in preghiera presso la Cappella del Monastero, come scrive Céline in una delle sue lettere. Del resto, quel santo luogo, Léonie lo conosce bene, per averci  trascorso, qualche anno prima, un breve periodo di ritiro.

Il legame fra Léonie e la vita monastica attraversa, in verità, fasi alterne. Slanci mistici incontenibili, che la accompagneranno per tutta la vita, e gravi problemi di salute fisica e delicatezza psicologica, costringeranno la fanciulla ad indossare e abbandonare più volte il velo.

È del 7 ottobre del 1886 il primo tentativo di vita monastica, presso le Clarisse di Alençon, ma dura poco: il fastidioso eczema di cui soffrirà, a fasi alterne e per molti anni, si presenta in forma aggressiva anche a causa della ruvidezza del saio monacale. A Natale dello stesso anno, Léonie, dunque, è già a casa, ma con quelle suore manterrà una fraterna amicizia per tutta la vita. A luglio dell’anno successivo, varca la soglia della Visitazione di Caen per la prima volta, ma la sua salute cagionevole e qualche problema causato da un’eccessiva rigidità della Regola la costringono, il 6 gennaio 1888, a tornare a Les Buissonnets, per consegnarsi alle amorevoli cure della famiglia.

Il 9 aprile dello stesso anno, Thérèse raggiunge Pauline e Marie, già suore, al Carmelo di Lisieux. La piccola ha solo 15 anni e prende il nome di Suor Teresa di Gesù Bambino.

Il 24 giugno del 1893, già trentenne, Léonie inizia un ritiro spirituale, prima del rientro in monastero. Il 6 luglio è di nuovo postulante presso le Visitandine di Caen. È il 6 aprile del 1894 il giorno della Vestizione. Léonie si chiama, ormai, suor Teresa Dositea (in ricordo della zia materna), ma non per tutta la vita: il 20 luglio 1895, Léonie torna a casa, confusa e sofferente.

Durante la sua permanenza al monastero, muore Papà Louis e Céline entra, quarta sorella carmelitana, al Carmelo di Lisieux. La seguirà, da lì a poco, anche la cugina Marie Guerin, lasciando Léonie a casa, da sola, seppur circondata dall’amore degli zii materni.

Sono anni di inguaribili tristezze, profonde riflessioni e dolci corrispondenze con le sorelle. Soprattutto con Suor Teresa di Gesù Bambino, che non smette di incoraggiarla e affidarla all’amore infinito del Buon Dio: “Ti assicuro che il Buon Dio è assai migliore di quanto tu creda: si accontenta di uno sguardo, di un sospiro d’amore…” e, ancora: “Mi chiedi che in Cielo preghi per te il Sacro Cuore: stai sicura che non dimenticherò di farGli le tue commissioni e di reclamare tutto ciò che ti sarà necessario per diventare una grande santa”.

Quando Thérèse, la sorellina tanto amata, spira stringendo fra le mani il Crocefisso, il 30 settembre 1897, Léonie conosce il dramma della vera solitudine. Tuttavia, gli insegnamenti della Santa delle piccole cosele regalano una nuova visione della vita. E quando, in risposta alle preghiere di Santa Teresa, Léonie avverte la chiamata definitiva ed indossa l’abito di Visitandina, la “profezia” si completa: “Dopo la mia morte,  farò rientrare Lèonie alla Visitazione, e vi resterà… Prenderà il mio nome e quello di San Francesco di Sales…”

E, infatti, Léonie diventa Soeur Françoise Thérèse.

 La principale virtù di Suor Francesca Teresa è la Carità. Le sue consorelle hanno modo di sperimentarla grazie al suo esempio. Piccoli gesti quotidiani, servizio, umiltà, gioia nell’offerta di sé e della propria vita semplice, vissuta nel ricordo della sua Teresina, sua guida e conforto silenzioso. Se ha sofferto, Suor Francesca Teresa, lo ha fatto senza dimenticare di sorridere.

A tutti: al Buon Dio, alla Santa Madre, ai cari  Genitori, alle amate Sorelle, agli zii, alle consorelle… A chi l’ha capita e a chi ha faticato nel farlo.

Léonie portava con sé una difficoltà ad essere “come gli altri”, Suor Francesca Teresa ne ha fatto un motivo di santità.

Muore il 16 giugno 1941. Il 24 gennaio 2015 si apre la Causa di beatificazione e canonizzazione di Suor Francesca Teresa, Léonie Martin, la figlia “differente”, docile e potente come una violetta in un bosco d’autunno, che ha sognato la Santità con la spontaneità di una fanciullezza mai abbandonata.

“Desidero restare nella mia totale impotenza, che rappresenta tutta la mia forza. Con questo infantile stratagemma, tocco il cuore del Buon Dio.”(Léonie alla sorella Céline, 6 agosto 1920)

 

 Preghiera della novena

Signore Dio

     Sull’esempio

della Serva di Dio, suor Francesca Teresa,

(Leonia Martin), figlia dei Santi Luigi e Zelia

e sorella di Santa Teresa di Gesù Bambino,

Tu ci doni di comprendere

la misericordia e la tenerezza del Tuo Amore.

 

     Hai vegliato sulla sua fragile salute

nei primi istanti della sua vita.

L’hai guidata nelle ore difficili

della sua infanzia e adolescenza.

 

     L’hai chiamata alla vita consacrata

e l’hai sostenuta sul delicato cammino della sua risposta.

 

     Le hai dato di vivere una vita nascosta,

umile e offerta al Tuo Amore,

come religiosa visitandina a Caen,

nell’accettazione dei suoi limiti.

 

     Signore, se questa è la Tua volontà,

degnati di accordarci la grazia

che Ti chiediamo (…)

per intercessione della Serva di Dio,

suor Francesca Teresa.

 

     Possa, un giorno, essere iscritta

nel numero dei Venerabili della Tua Chiesa.

Per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen

 

Padre, Ave, Gloria

 

Mons. Jean-Claude Boulanger

Vescovo di Bayeux e Lisieux

24 gennaio 2015, festa di San Francesco di Sales

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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