Cos’è, poi, la Fede?
Martedì, 4 ottobre 2022, h23.38 – San Francesco d’Assisi – da Casa Spirlì
Già, cos’è, in fondo, la Fede, se non quella voce interna che ti spinge a lanciarti nel vuoto della “inconsapevole incoscienza” con la certezza che, nel suo abisso – e solo in quello – troverai la tua divina altezza…
Nessuno nasce “fedele”, fiducioso in Dio e se stesso. O, forse, no! Lo nasciamo tutti, e quella innata fiducia perdiamo, passo dopo passo, nei primi anni dipendenti della nostra vita. Più ci consegniamo agli altri, meno Fede manteniamo. Lasciamo che altre persone, o altri pensieri, scelgano per noi. Per noi elevino mura del tempio! Un tempio che non riconosciamo e che, dunque, tenteremo di abbattere negli anni a venire. Ogni colpo di piccone al muro imposto, pur aprendo varchi liberatori, ci sembrerà una sorta di necessaria fuga dal divino. Dimenticando che proprio divina è la nostra origine. E la nostra radice.
E, dunque?!
Che fare? Abbandonarsi, docilmente, corpo, mente e cuore all’anima che sa, oppure pretendere di poter scegliere altra strada (che, sia chiaro, non conduce ad alcun luogo sicuro, né veramente esistente)?
La Fede, in fondo, cos’è se non il sentiero certo ed unico – irrinunciabile, peraltro – che ritroviamo senza cercare. La strada senza ragionamenti che cancella i dubbi senza che la Mente debba perennemente mentire. Minore è il numero di pretese di Sapienza che intrecciamo a nostra vanagloria, maggiormente larga e luminosa è la strada della consapevolezza della Presenza di Dio in tutto.
Negli ultimi respiri di questa giornata dedicata a Francesco d’Assisi, consegno a me stesso per primo la netta sensazione di continua liberazione dalla necessità di comprendere. Nessuna comprensione può essere figlia di una necessità. Perché non serve che sia necessaria: la comprensione è insita. È il filo d’oro della Creazione.
Un buon mezzo di trasporto per chi si afFida? La recita – lenta e scandita – delle Parole del Credo e del Gloria. Se, poi, la Fede la si vuole inchiodare per sempre, beh, allora bisogna che la recita continui – sempre lenta e sempre scandita – dell’Ave e del Magnificat.
Possono farlo anche i NON credenti, o gli appartenenti ad altra cultura: tanto, la strada verso la Luce è UNICA…
Tanto dovevo a Francesco d’Assisi, ringraziandoLo per aver spogliato dagli orpelli inutili lo sguardo del Credente. Finisca il giorno. E dopo il buio, sia un’altra alba…