Venerdì, 4 novembre 2022 – Festa delle Forze Armate – da Casa Spirlì, a Taurianova 

Cos’è diventata, questa nostra amata Italia? A cosa è servito, infine, tutto il Sangue versato dagli Eroi e dai combattenti? A cosa, tutta la tattica dei grandi generali? A cosa, il Genio Italico? A cosa, la Fede e la Parola?

A cosa, se sono bastati pochi decenni del terzo millennio per cancellare una catasta di secoli di Storia?

Viviamo in un gel maleducato: fabbricato, organizzato e “governato” da una truppa di comunicatori mossi ai fili da pupari deviati e devianti. Insieme, marionette e mangiafuochi, hanno costruito un paese di finti balocchi, nel quale si possano trovare a proprio agio solo le frange più “smarruggiate” della popolazione. Coniugi a paio e non in coppia, con la sindrome del neonato perfetto scodellato su ordinazione; profeti della “sanità kuntakinte”, con il lasciapassare ministeriale incatenato alla poltrona baronale; ansiocronisti televisionari genderfriendly, con la compulsione dello scoop a prescindere; sfaccendati e scriteriati (s)commentatorE dello scibile umano, con la sindrome di Stoccolma da Botox; scrittori di camorra, produttori a loro volta di camorra in pellicola e carne umana; vecchie glorie di bordello, rinverginite da lavacri di potere, promosse a sacerdotesse degli umani destini; smantellatori di famiglie ed affini, con licenza di indifferenziare il male col Buono casalingo; processioni di insaiati e intonacati senza carisma, che zimbellano sui media Cristo Figlio di Dio, preferendogli il nazareno camminatore fra i pubblicani e le puttane…

La lista potrebbe continuare all’infinito, considerate le Buone e Sante possibilità che il Creatore ci aveva consegnato, immacolate, già al primo capitolo della Genesi e che, poveri noi, abbiamo infangato in cambio anche solo di un Tu finto confidenziale col potente di turno.

Ma su che riva, il presunto approdo, dopo la tempesta dell’emancipazione a tutti i costi? Sul deserto dell’anima e del sentimento! Una lingua di terra riarsa, su cui è morta la Virtù Primigenia e sopravvive l’egoismo, il bullismo, la menzogna.

Violenti e sgarbati fin dalle aule delle prime scuole, crescono spacconi e si masterizzano cum laude et rolex, ignoranti come niente quanto loro, dopo decenni di mantenimento genitoriale. La Lingua Italiana è il loro peggior nemico. L’educazione, pure. La Cultura, anche. L’Arte, non ne parliamo.

Laureati in mille fantasmagoriche scienze universitarie (c’è anche la facoltà di scienze della pace, NdA), non ne sanno e non ne praticano UNA!

Aggrovigliati in cespi di capelli abbandonati a se stessi; colorati a scarabocchio fin nel buco del culo, e perforati con anelli e coni dilatanti che li trapassano dagli orecchi agli occhi al muso fino alla sacca dei maroni; testardamente, pretendono di rappresentare il resto della Nazione, a danno di chi, onesto e sobrio, si lava e si veste prima di uscire di casa per andare a scuola o al lavoro.

Seguono imbambolatamente serie televisive sul computer, o al cellulare, mentre attraversano la strada, e gli sembra che sia vita vissuta. Non memorizzano un sentimento, un fremito, un palpito. Non gustano le pietanze, e mangiano per moda. Non conoscono le carezze del cachemire, ma si consegnano al fetore del pile.  Giocano da soli al calcio virtuale, alla guerra virtuale, al sesso virtuale… Prima di baciare, scopano. E lo fanno pure male. E, poi, si scordano di baciare…

Ma ciò che mi rende idrofobo è che, di questa meravigliosa, irripetibile, irrinunciabile Vita, non porteranno ricordo oltre il Velo. Perché, al Velo e alla Vita, non sanno credere…

Complimenti ai pupari. Pïetate, per i pupi.

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