Il mio amico e collaboratore Stefano Bonini, appassionato di moto, mi ha trascinato ad EICMA: per uno come me che è abituato a frequentare collezionisti di elmetti militari è stato come mangiare il pesce a colazione.

Però la passione è la passione e su questo tasto le emozioni che ho incontrato sono le stesse.

Ho quindi chiesto a Stefano di buttare giù due righe per spiegare come mai un esperto di banca e finanza come lui abbia anche questa passione …

“Oggi è ri-partito EICMA – mi ha scritto Stefano Bonini – il più importante salone mondiale dedicato al mondo delle due ruote, per me una sorta di Parco Giochi a tema dove poter trovare tutte le mie passioni, ben riassunte nel titolo.

Come sottolineato da tutti gli speakers durante la conferenza stampa le moto sono passione, e la mia è iniziata probabilmente grazie a un nonno che aveva una autofficina e ai viaggi con mio padre, che non si misuravano in KM ma in tempo “casello-casello”, un po’ come il Dogui nel cult “Vacanza di Natale”.

Poi la moto è simbolo di libertà, a 16 anni – ricorda Stefano Bonini – ero uno dei pochi della compagnia ad avere una vera moto 125 che unito a un look un po’ ribelle (capelli lunghi, stivali e giacca di pelle) decretava un certo successo tra le ragazzine.

Sarà per questo che forse da quando ho 16 anni ho sempre avuto almeno una moto nel mio garage e vado sempre con molta riluttanza dal parrucchiere?

Le moto oltre a passione e libertà sono però anche un indicatore della società.

Nel dopoguerra la Vespa ha motorizzato l’Italia, poi le due ruote sono diventate prevalentemente un mezzo da weekend per la gita fuori porta con gli amici.

Poi, specialmente per chi vive e lavora nelle grandi città, le due ruote sono diventate il mezzo di lavoro.

Basta vedere intorno alle 9 di mattina il numero di mezzi a due ruote che sfrecciano per Milano o Roma.

La pandemia e la transizione ecologica hanno avuto un effetto moltiplicatore sul mondo delle due ruote, sia moto sia biciclette.

Parafrasando le parole del sindaco di Milano, Beppe Sala, in conferenza stampa le due ruote sono più piccole, più veloci, consumano e inquinano meno, si parcheggiano più velocemente e, aggiungo io, dall’altra parte abbiamo auto sempre più ingombranti, costose e con maggiori limitazioni.

Si osserva – spiega Stefano Bonini assumendo finalmente la sua veste di analista finanziario – come il mercato delle due ruote stia crescendo e soprattutto come importanti fondi stiano investendo in marchi storici motociclisti e ciclistici per cogliere l’onda della doppia transizione: ecologica e digitale.

Se la tendenza è questa allora le nostra città dovranno un po’ modificarsi, partendo proprio dall’arredo urbano, che come ha detto Beppe Sala, in una città come Milano è praticamente composto da “pavé, marciapiede e binari del tram” (guidare una due ruote su quest’ultimo con pioggia equivale a giocare a calcio saponato).

Detto questo forse una idea su dove verrà indirizzato qualche vagone PNRR pieno di denari europei ce la possiamo fare, di conseguenza anche in borsa quei settori potrebbero iniziare a dare soddisfazioni, materie prime permettendo.”

Stefano Bonini ad EICMA

Stefano Bonini ad EICMA