Il bipolarismo dei giudici
Il cuoco si rende conto che sia piuttosto difficile togliere un ingrediente persistente, come il sesso, dalla propria zuppa. Ma vuole fare un esperimento. Prendete la vostra vita e immaginate che chiunque abbia a che fare con voi venga schedato da una procura e intercettato. E che il tutto finisca sui giornali. Metteteci anche l’ingrediente proibito e vi renderete conto che siete fritti. Occorre distingure i campi: quello dei comportamenti privati, da quello dei comportamenti pubblici. Ciò ovviamente non compromette la nostra indiviuduale formazione di un giudizio politico ed elettorale. Ma è appunto questo il centro della questione. Berlusconi si merita di tornare a casa per il nostro voto (ovviamente influenzato anche dai suoi comportamenti personali) ma non per un giudizio sommario (tale è ogni attività investigativa soprattutto se basata su voci di terzi) dato da una Procura che mostra una certa passione sull’affaire Berlsuconi. Oggi ho scritto sul Giornale di questo punto di vista. Il cuoco ritiene più grave che il Cav non abbia abbassato le tasse, stia facendo un orrenda riforma dell’avvocatura, non abbia liberalizzato le professioni del fatto che il medesimo Cav faccia baldoria (e qualcosa di più a casa sua).