Martedì 15 luglio 2014 – San Bonaventura – Redazione SUD, Area industriale Porto di Gioia Tauro

Basta! Non ne possiamo proprio più. Sono decenni di guerre non nostre che ci stanno stremando, sventrando, annichilendo l’anima. Guerre sparse che, sommate, fanno la Terza Mondiale. Quella che tutti temiamo, e che è in atto dalla non fine della vergognosa Seconda. Mascherata da Pace, ma inesorabilmente guerra. Con carnefici e vittime. Spesso innocenti. Come le migliaia di africani che muoiono ogni giorno per frange di guerra mondiale che tutti definiscono, invece, guerre tribali. Bambini e donne, giovani uomini e anziani vengono mortificati dal machete o uccisi dai kalashnikov. E chi spara non sa nemmeno perché lo deve fare. Per un pugno di riso o ettolitri di petrolio. Per un dio o un profeta. Una bandiera o un semplice simbolo. Vittime armate, a volte. Più di chi cade per mano loro. E quelle fughe. Gli esodi terrorizzati, silenziosi, magri di fame e aridi di sete. Piedi scalzi e fianchi nudi. Mani vuote e menti ferme. Senza alcun cenno di speranza futura, alcun ricordo di umano passato.

E non solo i neri, ad abbandonare terre e progetti, a rinunciare ai sogni e ai sentimenti.

I biondi d’Europa si scannano a Est. I carri armati non perdono il vizio e portano il terremoto sotto ai palazzi prefabbricati dei “quartieri nuovi” a est di Kiev. La ex Jugoslavia, morto Tito, il tiranno delle foibe, è una polveriera pronta ad esplodere ad ogni piè sospinto.

Più giù, la Grecia vive in piazza la propria povertà, con barricate e molotov.

La Turchia non sta bene e, fra un thè alla menta e qualche dolcetto di mandorla, ingoia tranquillanti per curare l’ansia da preguerra. Mentre quel che resta dei Curdi vive esiliato in Germania e Austria.

Il famigerato Medio Oriente ha perso ogni magia da Mille e una notte e da Cantico dei Cantici e si è guadagnato il podio come terra più belligerante del pianeta.

La Siria dei gas mortali, come l’Iraq degli jihadisti, l’Afganistan, lo Yemen dei terroristi, l’Egitto, la Libia postgheddafiana, l’Algeria…

E, poi, loro, i vicini più lontani, Israeliani e Palestinesi. Insieme, un veleno per l’Umanità. No, non posso tacere. Nonostante i miei più cari amici siano anche Ebrei e Musulmani. Sopra le loro teste, i loro rappresentanti stanno perpetrando crimini contro l’umanità di inaudita spietatezza. Stalin, Hitler, Idi Amin, Bokassa, i generali argentini, Pinochet, impallidirebbero, accostati ad essi.

Perché non conta solo il numero, ma il tempo, i modi, la criminale tenacia, la strategia fine e la sordità politica.

Non sentono ragione e sparano. Bombardano. Torturano. E fabbricano immagini per i media. Per accaparrarsi questo o quello spazio nei tg, sulle prime pagine, fra gli argomenti dei talk.

Per sferrarci dei pugni nello stomaco di prima mattina, o prima di andare a letto. Per farci sentire, noi, delle merde, perché siamo vivi e non subiamo le bombe. O i proiettili.

Non mi sta bene. Odio la guerra. Aborro la violenza. Amo la vita e la libertà. Credo che ogni uomo abbia diritto a vivere, lavorare, amare e morire dignitosamente. E che, dopo morto, abbia diritto ad una sepoltura.

E penso che questi tempi così bastardi siano figli di disegni demoniaci di pochi luridi affaristi che, come in un torneo di scacchi, pensano di poterci muovere a loro piacimento.

A pensarci, i disarmati siamo molti di più degli armati. Forse, basterebbe incazzarsi un po’. La stanchezza da cronache di morte passerebbe in un baleno. Forse. O, sempre forse, basterebbe non indignarsi più per i morti e i feriti. Per i palazzi crollati e i templi bombardati. Dovremmo poter evitare la pubblicità ai loro crimini. Finito lo show internazionale, senza pubblico i falsi attori abbandonerebbero le scene delusi.

E dovremmo saper rinunciare ai loro prodotti. Quel gas, quel petrolio, l’oro, il rame, le banche, le assicurazioni…

Dovremmo vivere di zappa e pane bianco.

Fra me e me. Signore dei miei sogni.

 

 

Tag: , , , , ,