Lunedì 23 marzo 2015 – San Turibio – Redazione SUD, digitale terrestre canale 656, Area Industriale Porto Gioia Tauro

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Senza freni, ormai. A tutte le ore. Da tutte le bocche. Anche quelle più peccaminose. Anche le più lucide e ritoccate. O quelle più baffute, pelose, rasate di fresco.

I fatti da tribunale sono diventati argomento quotidiano di programmi televisivi di ogni genere. Dall’appoltronato talk show al programmino similmusicale, dall’approfondimento giornalistico al salottino enogastronomico. Ovunque, di striscio o di piatto si parla di fatti di cronaca che diventano “caso nazionale” solo per dare notorietà e lustro a questa o quella conduttrice, questo o quel “nuovo volto televisivo”.

E le vite di vittime e carnefici diventano carne squartata e stesa al sole della curiosità altrui. Di un malato voyeurismo italico nato, in tempi di crisi di valori e soldi, nella peggior televisione che si potesse immaginare. C’è chi si rivolge “alle signore”, chi tira la giacchetta ai giovani o ai pensionati annoiati, chi si sente già più magistrato dei magistrati e parla, ogni giorno di più, di “interessanti nuove rivelazioni”, “nuove verità”, “testimonianze esclusive”… Un luna park di stupidità e, spesso, di falsità che, se non danneggiano, quantomeno inquinano il corso delle vere indagini. Quelle che spettano alle Forze dell’Ordine. Alla Magistratura.

Come mettere fine a questo scempio? Non lo farà la gente, che, costretta a scegliere fra Pinco e Pallino, uno dei due sceglie. Sono gli editori che devono bloccare interi team di autori senza fantasia, senza alcuna capacità creativa. Sono gli editori che devono pretendere, da chi porta a casa fior di euro senza provare il sudore della miniera, un vero impegno professionale e non un copia e incolla di pagine di cronaca nera dai quotidiani, a cui si somma l’opinione personale, non sempre intelligente, di quella pletora di opinionisti globe-trotter, prezzemolini di ogni tv.

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Sono gli editori che dovrebbero tornare a quella televisione “alla vecchia maniera” rispettosa delle bugie, del “verosimile”, che tanto bene hanno fatto per decenni alla televisione stessa, ai suoi autori, agli italiani.

Fra me e me, per oltre un decennio autore di Forum su Retequattro e Canale 5.

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