ETF petrolio: trading con il Price Channel
Si sente parlare molto spesso degli ETF come forma di investimento per il lungo termine. Sono utilizzabili anche in maniera sistematica?
La risposta, ve la anticipo, è affermativa. Ovviamente occorre adottare delle accortezze diverse rispetto a quelle usate sui Futures, che prevedono costi commissionali evidentemente diversi. In ogni caso, se utilizzati nella maniera corretta, anche gli ETF potrebbero rappresentare un’alternativa quantomeno da tenere in considerazione.
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Gli ETF sono prodotti maggiormente assimilabili alle azioni. Basti pensare al valore di un punto di movimento, che è uguale sia per ETF che per azioni ed è pari a 1$, alla scalabilità di questi strumenti o alla distribuzione di utili, comune a ETF e azioni, ma non ai Futures. Inoltre, per gli ETF la leva massima overnight utilizzabile con la maggior parte dei broker è di 1:2 e lo short-selling in alcuni casi potrebbe avere delle limitazioni.
Per queste caratteristiche diventa utile pensare agli ETF come fossero delle azioni, anche se è ovvio che nella realtà dei fatti non lo siano. ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund, ovvero un fondo di investimento che replica l’andamento di un determinato asset finanziario. Un ETF potrebbe far riferimento ad un paniere di titoli azionari, ad un settore specifico di quel paniere, oppure replicare l’andamento dei prezzi delle materie prime o delle obbligazioni.
In questo articolo si proverà a sviluppare una strategia di allocazione su un ETF molto noto nel settore, che replica l’andamento dei prezzi del petrolio, chiamato XLE.
Regole del trading system su Etf Petrolio XLE
Gli ETF in genere, così come le azioni, presuppongono costi commissionali calcolati su una percentuale del controvalore della posizione (di solito si aggira tra 0.05% e 0.1%) che se confrontata con altri prodotti è sicuramente meno competitiva per un trader. Questo implica che la strategia che si andrà a sviluppare necessita di un orizzonte temporale più lungo rispetto ai Future, che invece hanno una data di scadenza, e in generale non si prestano, per il trading, a posizioni di lungo respiro.
Si utilizzerà dunque un timeframe lento, come il giornaliero. Come trigger si è scelto il Donchian Channel, chiamato anche Price Channel. Questo strumento permette di identificare i punti massimo e di minimo nel periodo considerato, formando così un canale. In figura 1 vediamo un esempio dei trade eseguiti dal sistema in corrispondenza dei livelli formati dal canale dei prezzi. Ad ogni nuovo massimo il canale superiore si aggiornerà e conseguentemente ad ogni nuovo minimo si aggiornerà quello inferiore.
Il periodo ovviamente è ottimizzabile nel passato per trovare il punto di ottimo. Lo scopo è quello di capire quali massimi e minimi riescano a scindere nella maniera migliore il trend di fondo di XLE.
Si piazzeranno ordini long alla rottura del canale superiore e ordini short alla rottura del canale inferiore. Questo viene fatto proprio per essere in grado di intercettare un trend. La size utilizzata per ogni posizione è fissata a 10.000$.
Backtest del trading system su Etf Petrolio XLE
In figura 2 si nota come i risultati migliori inizino a vedersi oltre il valore dei 100 periodi. In questo caso su un timeframe giornaliero, 100 periodi equivarrebbero a circa 4-5 mesi di trading (escludendo i sabati e le domeniche dal calcolo). Sembra pertanto che per ottenere delle indicazioni significative sul trend atteso, si debba aspettare una rottura di un massimo o un minimo molto importante, che dovrebbe essere sentito dal mercato.
Da un lato l’indicazione fornita dall’ottimizzazione potrebbe sembrare robusta, perché si entra solo sull’estrema convinzione che il trend stia a tutti gli effetti iniziando la sua rotta per qualche mese. Tuttavia, un alto periodo considerato per il calcolo dei livelli di ingresso, diminuisce la frequenza dei segnali forniti dalla strategia e di conseguenza anche il campione statistico ne risente. Infatti, scegliendo 120 periodi come un buon compromesso tra profitti e drawdown, il numero di trade totali effettuati dal sistema dal 2000 ad oggi arriva a malapena a 20. Questo significa che si eseguirà in media circa 1 solo trade all’anno.
In figura 3 è visibile la curva dei profitti generata dal sistema che è sicuramente crescente, ma ancora molto distante da quello che potremmo reputare un ottimo risultato. Inoltre le posizioni aperte potrebbero durare anche degli anni, non essendoci vincoli di chiusura della posizione se non il semplice reverse, che potrebbe farsi attendere anche un anno intero.
Idee per ulteriori sviluppi del trading system su Etf Petrolio XLE
Si procede dunque all’inserimento di una condizione atta a limitare il numero di giorni a mercato e spezzare così le posizioni in trade di durata più piccola, più sostenibili anche in live trading.
Il parametro scelto per il numero massimo di giorni di trading a mercato è 35, circa un mese e mezzo, considerando solo i giorni lavorativi. In figura 4 si nota come limitare il tempo a mercato riduca i profitti totali del sistema, aumentando il campione statistico e dimezzando il drawdown.
Inserendo anche lo stoploss e il target, che sono impostati rispettivamente a 750$ e 1500$, ovvero il 7,5% e il 15% di escursione del sottostante dal prezzo di ingresso e applicando le condizioni di uscita dalla posizione appena viste, l’equity line (figura 5) risulta molto più accattivante rispetto a prima. Il drawdown è sicuramente molto più contenuto e l’andamento dei profitti nel tempo sembra più costante.
Il numero di trade (figura 6) quadruplica e arriva a 80 trade. In questo modo si arriva ad effettuare mediamente 1 trade a trimestre, sicuramente meglio di 1 trade all’anno. Questo campione statistico quindi ben si presta a strumenti come gli ETF, che avendo costi commissionali in media più alti, andrebbero approcciati con un trading molto meno frenetico, per evitare di pagare in live troppe commissioni durante l’anno.
L’average trade arriva a circa 178$, un buonissimo 1,78% sul controvalore della posizione che ricordo essere impostata a 10.000$, che riuscirebbe a ricoprire ampiamente i costi derivanti dall’operatività in live su XLE.
Questi risultati sono dunque da considerarsi buoni. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica, e visti i pochissimi trade prodotti dalla strategia ci vorrà del tempo per poterla validare correttamente.
Conclusioni sul trading system bias su Etf Petrolio XLE
Con pochissime e semplici condizioni si è riusciti ad arrivare ad un risultato di tutto rispetto. Forse non un sistema propriamente robusto o affidabile fin da subito, ma un trading system di questo tipo, all’interno di un paniere di strategie molto più frenetiche, potrebbe anche essere tenuto in considerazione per diversificare al meglio il proprio portafoglio.
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Alla prossima!
Andrea Unger