Andamento Futures 2023: i migliori indici e prospettive per il 2024
Vista la vicinanza alla fine dell’anno, in questo nuovo articolo andremo a valutare l’andamento dei principali mercati futures nel corso del 2023 e a scovare i migliori per ritorno conseguito. Faremo anche un paragone con quanto accaduto nel 2022 e individueremo quali sono le performance che i mercati analizzati dovranno conseguire nel 2024 per tornare sui relativi massimi storici.
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Analisi dei rendimenti dei principali Futures nel 2023
Grazie all’ausilio di MultiCharts ho creato una lista contenente diversi mercati Futures, molto variegati fra loro, con mercati appartenenti al settore degli indici azionari, metalli preziosi, materie prime energetiche, granaglie e altri ancora. Sicuramente una panoramica esaustiva dei principali Futures presenti in circolazione.
I migliori Futures nel 2023
Il Future migliore del 2023 al momento sembra essere Bitcoin, con un ritorno del 96% nel corso dell’anno. Bitcoin veniva da forti drawdown vissuti a cavallo tra la fine del 2021 e il 2022. Infatti, nella colonna in giallo chiamata “ATH Price” si nota come il massimo storico sia ancora parecchio distante dal prezzo attuale. Si parla di Future quotati al CME (Chicago Mercantile Exchange) quindi il prezzo potrebbe differire leggermente dal prezzo spot della criptovaluta.
Tuttavia, il Bitcoin ha ancora molta strada da fare per tornare ai suoi massimi storici, esattamente il 93,38% (colonna “ToATH”). I “Bitcoiners” dovranno aspettare ancora per cantare vittoria, ma certamente il 96% in un solo anno è un risultato degno di nota, considerata la fama di mercato “molto volatile” che questo prodotto si porta dietro.
Subito sotto Bitcoin troviamo l’Orange Juice (@OJ), ovvero il Future sul succo d’arancia, reso celebre dal conosciutissimo film di Natale “Una poltrona per due”. Un prodotto che nulla ha a che fare con Bitcoin o con le criptovalute in generale, ma è riuscito comunque a cavarsela egregiamente, con un ritorno del 92,25% che fa seguito all’ottimo rialzo del 2022 pari al 79,3%.
Più sotto lo zucchero (@SB) con il 57,14%, il cacao (@CC) con il 54,48% e il Nasdaq (@NQ) con un ritorno del 38,91%.
Nasdaq, che invece nel corso del 2022 aveva subito forti ribassi e poi chiuso con una performance del -32,51%. Anni molto volatili anche sulle azioni americane. Il mini S&P500 (@ES) rappresenta un’alternativa meno rischiosa da un certo punto di vista. Nel 2022 i ribassi di questo indice sono stati inferiori a quelli del Nasdaq, ovvero il -19,51%, ma è altrettanto vero che il rialzo successivo nel 2023 del mini S&P500 è stato del 13,02%, molto inferiore rispetto a quello del Nasdaq. Ancora una volta rischio e rendimento sembrano andare a braccetto nel mondo degli investimenti.
I peggiori Futures nel 2023
Tra i peggiori del 2023 troviamo gli indici obbligazionari (@FV, @TY e @US) americani, che in scia ad un brutto 2022 fanno registrare un 2023 ancora negativo (performance tra il -4% e il -10%).
Male anche il petrolio (@CL), che dopo un anno molto positivo (28,99%) rifiata e fa registrare una performance del -4%. Un po’ meglio il “cugino” Future sulla benzina (@RB) che registra un 2,2% nel 2023, dopo un forte rally nel 2022 (146,2%).
Anche per le granaglie (@S, @C e @W) sembra valere lo stesso discorso degli energetici: dopo un buon 2022 assistiamo ad un 2023 negativo con performance che oscillano tra il -8,97% e il -28,83%.
Massimi storici e valute
Tra i future analizzati, i più vicini ai massimi storici in questo momento sono il cacao, lo zucchero, il DAX, il Dow Jones, il Nasdaq e il mini S&P500. Più lontani il Gold (@GC) e il Bund (@FGBL).
Interessante notare come il cambio Euro Dollaro (@EC) sia distante ben un 46,29% dai massimi storici, indice che la moneta europea è ancora distante dal recuperare terreno contro la sua antagonista principale. Discorso simile anche per il British Pound (@BP), che seppure leggermente in rialzo nel 2023 (1,08%), si trova anch’esso ancora distante dai suoi massimi storici (necessario un +46% dai prezzi attuali).
Conclusioni sull’andamento dei Futures nel 2023
Un 2023 che, nella maggior parte dei casi, è stato in contrapposizione al precedente: i ribassi del 2022 si sono tramutati in rialzi nel 2023 (indici azionari e Bitcoin) così come ai rialzi del 2022 hanno reagito i ribassi del 2023 (energetici e granaglie). Continuano ad oscillare, in quello che potremmo definire un limbo, la maggior parte delle valute, che contro il dollaro continuano a mostrare debolezza sul lungo termine.
Con il 2024 alle porte vedremo se questi risultati saranno confermati oppure ribaltati nell’anno nuovo.
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Alla prossima e buon trading!
Andrea Unger