Come usare il Price Channel per fare trading trend following sui future energetici
In questo articolo esploreremo uno degli indicatori più noti e utilizzati nel mondo del trading: il Price Channel. Approfondiremo come funziona questo strumento di analisi tecnica e come può essere utilizzato per identificare opportunità per il trading sistematico. In particolare, ci concentreremo sul settore dei future energetici, esaminando Crude Oil (CL), Heating Oil (HO), Natural Gas (NG) e RBOB Gasoline (RB). Questi strumenti finanziari sono quotati al NYMEX (New York Mercantile Exchange) e sono noti per la loro natura trend following. In altre parole, i loro prezzi tendono a muoversi formando lunghi trend sia al rialzo che al ribasso dai quali si possono ottenere profitti seguendone la direzione.
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Logica e utilizzo dell’indicatore Price Channel
Questo indicatore, noto anche come Donchian Channel essendo stato ideato da Richard Donchian negli anni ‘50, è formato da due linee parallele, una superiore e una inferiore. La linea superiore viene calcolata identificando il valore più alto delle ultime N barre, mentre la linea inferiore viene calcolata in maniera opposta, identificando il valore più basso delle ultime N barre (Figura 1).
Questo canale può essere utilizzato in diversi modi, ma in questo articolo approfondiremo l’approccio tradizionale, ovvero quello trend following, viste le caratteristiche dei mercati che andremo ad analizzare.
Sviluppo di una strategia trend following sugli energetici basata sul Price Channel
Partiamo dunque testando una strategia trend following, che di fatto risulta più intuitiva utilizzando questo canale: andremo a comprare al raggiungimento del canale superiore e a vendere al raggiungimento del canale inferiore, siccome ci si attende una continuazione del prezzo nella stessa direzione. Inoltre, una volta raggiunti i livelli, la posizione verrà invertita da long a short e viceversa.
Questa strategia verrà applicata al portafoglio composto dai future elencati precedentemente, su un time frame a 60 minuti. Per il calcolo dell’indicatore utilizzeremo il valore che troviamo di default sulle principali piattaforme, ovvero 20 barre. Inoltre imposteremo, per effettuare i backtest e garantire il corretto funzionamento della piattaforma, un capitale iniziale del portafoglio pari a 1.000.000$ a puro scopo accademico.
Performance della strategia trend following basata sul Price Channel
Analizzando i risultati del backtest a partire dal 01/01/2010 notiamo, dall’equity line in Figura 2, un ottimo risultato iniziale, soprattutto considerando la regolarità della curva. Nonostante la semplicità della strategia, nel corso degli anni è stato realizzato un net profit di poco più di 1.000.000 di dollari, con un drawdown decisamente contenuto di soli 96.000 dollari.
Notiamo inoltre dalla Figura 4 che questa strategia ha generato profitto su tutti e quattro i future presi in considerazione per questo test. I risultati ottenuti sul future dell’Heating Oil e sul future del RBOB Gasoline sono superiori rispetto ai risultati sugli altri due future, i quali rimangono comunque positivi, confermando così la natura trend following di questi sottostanti.
Tuttavia, analizzando la Total Trade Analysis (Figura 5), e più nello specifico l’average trade complessivo della strategia applicata al portafoglio, emerge un valore di soli 89 dollari, che non è sicuramente abbastanza capiente per coprire i costi commissionali e lo slippage a cui si andrebbe incontro operando su questi sottostanti.
Ottimizzazione del numero di periodi per calcolare il Price Channel
Bisogna considerare che abbiamo utilizzato 20 come valore per il calcolo del livello superiore e inferiore del Price Channel, dato che sono i valori di default sulle varie piattaforme. Andiamo a questo punto a valutare, attraverso un’ottimizzazione, se 20 sia effettivamente il valore con cui si ottengono i risultati migliori oppure se sarebbe più proficuo utilizzarne altri.
Osservando la figura 6, in cui sono raffigurati i risultati delle ottimizzazioni a partire da 10 fino a 50 con step di 5, notiamo che aumentando il periodo di calcolo del Price Channel, su questo paniere di future i risultati in termini di net profit peggiorano.
Questo è sicuramente dovuto, almeno in parte, a un minor numero di eseguiti. Nonostante questo, scegliendo uno dei valori fino a 40, i risultati rimangono comunque soddisfacenti. I valori di 10 e 25 sembrano a questo punto essere una valida alternativa ma sicuramente non quanto il 20, valore che abbiamo utilizzato per il backtest precedente, il quale mostra il risultato migliore tra tutti in termini di net profit.
Miglioramento delle performance tramite l’aggiunta di un filtro operativo
Proviamo a questo punto dello sviluppo a inserire un filtro operativo con l’obiettivo di incrementare l’average trade, siccome il valore visto precedentemente non è sufficiente per poter utilizzare questa strategia in live trading.
L’idea è quella di inserire una condizione in modo da operare durante quelle fasi in cui i breakout sono potenzialmente più efficienti, evitando il più possibile i falsi segnali. Per farlo utilizzeremo uno dei pattern più noti tra tutti: il Daily Factor. Questo pattern verrà considerato su un time frame giornaliero, diverso dunque da quello a 60 minuti, in modo da avere un’indicazione di più ampio respiro per i breakout.
Bisogna innanzitutto calcolare il body della barra giornaliera, ovvero la differenza assoluta tra l’apertura e la chiusura della giornata precedente. Successivamente verrà calcolato il rapporto tra quest’ultimo valore e il range (la differenza tra il massimo e il minimo, sempre della barra giornaliera). La condizione necessaria per aprire un trade sarà quella di avere un body minore del 50% del range complessivo della giornata di ieri.
In altre parole, andremo a ricercare una fase di indecisione del prezzo siccome, osservando il comportamento dei mercati, a seguito di questa ci attende una fase di espansione del prezzo, ideale per una strategia di tipo trend following. Inoltre, questa condizione verrà applicata solo all’apertura delle posizioni e non alla loro chiusura, dato che per come è impostata la strategia i livelli superiori e inferiori sono l’unico modo per chiudere un trade in perdita. Di conseguenza, inserendo il Daily Factor anche come condizione necessaria per l’uscita, si rischierebbe di rimanere intrappolati in alcuni trade che possono portare a perdite eccessive.
Performance della strategia trend following sui future energetici con l’aggiunta del filtro operativo
Dopo aver inserito il Daily Factor come filtro operativo notiamo un ottimo miglioramento delle performance, a partire dall’equity line in Figura 7 che risulta più lineare, soprattutto nella fase finale del backtest.
Come si osserva dal report in Figura 8, purtroppo la strategia ha subito un leggero peggioramento in termini di net profit passando a 930.000 dollari, dovuto in parte al fatto che vengono effettuati meno trade. Tuttavia, di contro il drawdown è stato ridotto di più del 30% rispetto alla strategia precedente, passando da 96.000 dollari a 66.000 dollari.
Dando invece un’occhiata all’average trade (Figura 9) che si ottiene in seguito all’inserimento del filtro operativo, notiamo un valore di circa 111 dollari, che è superiore rispetto all’average trade della strategia non filtrata. Tale incremento indica che siamo sulla buona strada e soprattutto che una condizione di indecisione del prezzo può apportare miglioramenti nelle strategie trend following. Tuttavia, sottolineiamo che non si tratta ancora di un valore sufficiente per utilizzare la strategia in live trading.
Considerazioni finali sull’uso del Price Channel nel trading trend following sui future energetici
A questo punto le vie per migliorare la strategia sono diverse. Si potrebbe decidere, ad esempio, di inserire uno stop loss per una miglior gestione del rischio. Infatti, nonostante i livelli del Price Channel vengano utilizzati anche come livelli di uscita, il loro valore potrebbe essere molto lontano dal prezzo di apertura della posizione, portandoci a perdite eccessive, che potrebbero essere controllate in modo migliore attraverso uno stop loss.
Ad ogni modo il Price Channel si conferma un utile strumento per poter imbastire strategie di trading automatico. Certo l’average trade è ancora al limite per poter reputare questa strategia completa, ma con le giuste accortezze abbiamo visto che è possibile, su determinati mercati, fare un utilizzo più che soddisfacente dell’indicatore.
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Buon trading,
Andrea Unger