Trading con Williams %R sul future dell’S&P 500: strategia sistematica testata con successo
In questo articolo analizziamo una strategia di trading sul future del S&P 500 (ticker @ES), l’indice delle società a maggior capitalizzazione degli Stati Uniti, con l’obiettivo di testare l’efficacia di uno degli indicatori di trading più conosciuti: il PercentR, noto anche come Williams %R.
Il future del S&P 500 è uno degli strumenti più liquidi e scambiati al mondo. Viene negoziato presso il Chicago Mercantile Exchange (CME) ed è disponibile 23 ore su 24, 5 giorni su 7, rendendolo particolarmente adatto a strategie di trading sistematico che operano sia su base giornaliera che intraday.
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Come funziona l’oscillatore PercentR (Williams %R)
Il PercentR è un indicatore tecnico ideato da Larry Williams, uno dei nomi più noti nel mondo del trading. Si tratta di un oscillatore che ha lo scopo di identificare potenziali aree di ipercomprato e ipervenduto all’interno di un determinato periodo temporale.
Ma cosa si intende con questi termini? Una condizione di ipercomprato si verifica quando i prezzi hanno registrato un forte rialzo in un lasso di tempo relativamente breve, allontanandosi troppo dai livelli medi recenti. In questi casi si ipotizza che il mercato possa essere vicino a un possibile storno a seguito di una spinta ai limiti.
Al contrario, una situazione di ipervenduto si presenta a seguito di un rapido calo dei prezzi, segnalando che l’eventuale pressione ribassista potrebbe essere prossima al termine ed indicando quindi un possibile ritorno verso un valore medio.
Il PercentR misura il livello di chiusura corrente rispetto al range massimo-minimo degli ultimi N periodi, fornendo valori compresi tra 0 e 100. Più il valore si avvicina a 0, più il prezzo è vicino ai minimi recenti (ipervenduto). Viceversa, un valore vicino a 100 indica un prezzo prossimo ai massimi recenti (ipercomprato).
Vale la pena sottolineare che su alcune piattaforme di trading il PercentR viene calcolato su una scala che va da 0 a 100, su altre invece da -100 a 0. Il concetto alla base non cambia: si tratta solo di una questione di rappresentazione. In questo studio utilizzeremo la versione che restituisce valori compresi tra 0 e 100.
In Figura 1 è possibile vedere un esempio di come viene rappresentato l’indicatore PercentR.
La strategia di base sul S&P 500 con il Williams %R
Per testare l’efficacia del PercentR, abbiamo costruito una strategia semplice ma ben strutturata, operante sul future del S&P500 con time frame giornaliero.
Abbiamo scelto di utilizzare un valore basso per il calcolo dell’indicatore, impostandolo su 2 periodi. Questa scelta si ispira alle ricerche di Larry Connors, autore e trader quantitativo noto per aver utilizzato in più strategie l’RSI a 2 periodi, anch’esso un oscillatore, con lo scopo di catturare i movimenti nel breve termine.
Oltre al PercentR, abbiamo introdotto un semplice filtro di tendenza: una media mobile a 200 periodi. L’obiettivo è evitare di andare contro il trend principale.
Il comportamento della strategia sarà il seguente:
- Se il prezzo si trova al di sopra della media mobile a 200 periodi, si prendono in considerazione solo ingressi long.
- Se il prezzo si trova al di sotto della media, si considerano solo ingressi short.
Per quanto riguarda invece gli ingressi e le uscite:
- Ingresso long: avviene quando il PercentR incrocia al ribasso il livello 20 (quindi entra in zona ipervenduto), segnalando una possibile ripartenza. In tal caso, si piazza un ordine limit sul minimo della sessione precedente.
- Ingresso short: avviene quando il PercentR incrocia al rialzo il livello 80 (entrando in zona di ipercomprato). In questo caso, si piazza un ordine limit sul massimo della sessione precedente.
- Uscita dalla posizione: la posizione viene chiusa alla rottura del massimo della sessione precedente (per i long) o alla rottura del minimo (per gli short).
Infine, per limitare le perdite in caso di movimenti sfavorevoli, viene impostato uno stop loss fisso pari a 2.500 dollari per contratto.
Backtest della strategia di base con l’oscillatore Williams %R
Analizzando l’equity line in Figura 2, che riporta i risultati a partire dal 1° gennaio 2000, si nota un andamento decisamente positivo e costante nel tempo, con un net profit di circa 115.000 dollari. La curva presenta una traiettoria ordinata, con fasi laterali contenute e drawdown non eccessivamente profondi. Questo è già un primo segnale incoraggiante della validità dell’approccio adottato.
La Figura 3 mostra il dettaglio della Total Trade Analysis, da cui emergono alcune considerazioni chiave. La strategia ha prodotto un totale di 611 operazioni, con una percentuale di successo pari al 67,43%. L’average trade, ovvero il profitto medio per operazione, è di circa 190 dollari:
- Le operazioni long hanno registrato performance migliori rispetto a quelle short, con un average trade di 295 dollari.
- Le operazioni short risultano meno performanti, con un average trade di appena 41 dollari.
Nel complesso, la strategia ha dimostrato una buona capacità di adattarsi alle diverse fasi di mercato, mantenendo risultati positivi anche nei periodi più turbolenti. Tuttavia, il netto squilibrio tra le performance long e short suggerisce la possibilità di intervenire ulteriormente per ottimizzare la componente ribassista del sistema.
Modifica della strategia sistematica con ingressi short più selettivi
Alla luce dei risultati ottenuti nella versione originale, è emersa una netta differenza tra la componente long e quella short, con quest’ultima visibilmente meno performante. Per questo motivo, abbiamo deciso di modificare la logica operativa sugli ingressi short, adottando un approccio non simmetrico rispetto alla parte long.
In particolare, nella nuova versione della strategia:
- La logica long rimane invariata, con ingresso all’incrocio verso il basso del livello 20 del PercentR.
- Per gli ingressi short, invece, abbiamo innalzato la soglia da 80 a 90, cercando di catturare solo quei movimenti estremi che possano davvero giustificare l’apertura di una posizione ribassista.
Questa scelta si basa sull’osservazione del comportamento del future sull’S&P500. In altre parole, il mercato tende più spesso a salire lentamente e a correggere rapidamente, rendendo spesso poco efficienti gli ingressi short anticipati.
Alzando la soglia a 90, l’idea è quella di filtrare i segnali meno significativi e agire solo in presenza di un eccesso davvero marcato, migliorando così la qualità complessiva dei trade ribassisti. Anche in questa versione, il filtro della media mobile a 200 periodi e le regole di uscita (rottura dei minimi/massimi precedenti) rimangono invariate, così come lo stop loss di 2.500 dollari per contratto.
Performance della strategia modificata su S&P 500
L’introduzione di una soglia più elevata per gli ingressi short, dal livello 80 al livello 90 del PercentR, ha portato a un miglioramento evidente della strategia, sia in termini di stabilità dell’equity line sia di efficienza complessiva delle operazioni ribassiste.
Come si può osservare in Figura 4, l’equity line complessiva risulta adesso ancora più fluida, con una crescita più regolare e priva di fasi laterali prolungate. Il net profit totale è aumentato in modo significativo, passando da circa 115.000 dollari della versione base a 145.000 dollari.
La Figura 5 mostra il dettaglio della nuova Total Trade Analysis. Il numero complessivo di operazioni si è ridotto a 551, ma l’average trade è salito a circa 265 dollari. Possiamo notare che il miglioramento si è concentrato principalmente nella parte short, dove l’average trade è salito da 41 dollari a 208 dollari.
Nel complesso, la modifica ha permesso di migliorare la qualità dei segnali short, riducendo il rumore e aumentando l’efficienza dei trade. Questo dimostra come, anche con strategie semplici, piccoli aggiustamenti possano fare una grande differenza, specialmente quando si tiene conto delle caratteristiche specifiche del mercato su cui si opera.
Conclusioni sull’uso del Williams Percent R per operare sul S&P 500
Questa analisi conferma che anche strategie semplici, basate su indicatori classici come il PercentR, possono generare risultati interessanti se strutturate con criterio.
Il filtro di trend ha aiutato a evitare operazioni controcorrente, mentre l’utilizzo di un periodo molto breve (2) ha permesso di catturare movimenti estremi nel breve termine. La prima versione della strategia ha già mostrato una buona stabilità, ma è stato sufficiente modificare leggermente la soglia short per ottenere un miglioramento netto della performance complessiva.
Morale: a volte basta osservare il mercato, adattare le regole ai suoi comportamenti, e lasciare che siano i dati a parlare.
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Alla prossima,
Andrea Unger






