Molto si parla in queste settimane di propaganda russa e di tentativi, veri o presunti, di indirizzare le campagne elettorali occidentali verso candidati graditi all’establishment e al presidente Vladimir Putin. Un dibattito teso più che altro verso complotti, accordi, finanziamenti occulti e regie esterne, che ha però il demerito di non spostare lo sguardo su di un fenomeno innegabile: l’alto indice di gradimento popolare che il Presidente ex agente del KGB ottiene in Patria e all’estero.

Se nelle elezioni nazionali Putin e Russia Unita veleggiano verso percentuali di consenso molto ampie, il gradimento della figura presidenziale è forte anche oltreconfine. In una temperie storica che ha visto la riemersione della Russia quale grande superpotenza dopo le difficoltà del crollo dell’URSS, Putin ha saputo convogliare su di sé le attenzioni e l’ammirazione di gruppi sociali sempre più ampi e trasversali, dall’estrema destra all’estrema sinistra.

Non deve così stupire il florilegio di pagine e gruppi dedicati a Volodja, una viralità social che unisce parti disparate del globo, in un fenomeno non solamente occidentale. Si va dalle poche migliaia di likes dei fan club dell’Etiopia, del Perù e del Giappone fino ai 191.000 mi piace della pagina europea. A stupire sono le preferenze social ottenute in Messico, con una pagina capace di raggiungere quasi il mezzo milione di likes. Comun denominatore di questi contenitori è il rilancio di vignette, memes e immagini capaci di puntare sulla decisione del leader russo, ricondividendo le sue pose più determinate, sue dichiarazioni e sue prese di posizione inerenti la politica interna e, soprattutto, estera.

Non mancano, specialmente nel caso delle fanpage europee, le condivisioni di dichiarazioni e contenuti di controinformazione, nonché analisi storiche sul mondo postsovietico e spazi per nostalgici richiami all’URSS e al brodo di coltura dal quale l’attuale nomenclatura ha visto nascere le proprie fortune.

In Italia la pagina più grande della galassia putinista è senz’altro Figli di Putin, un contenitore con 354.000 fans ottenuti in due anni che spazia dalla realizzazione di memes ed immagini ironiche alla satira, dalla condivisione di articoli sul mondo russo fino all’organizzazione di iniziative di solidarietà ed intrattenimento, con la creazione pure di un calendario dedicato al presidente russo.

Insomma, realtà molto grandi, trasversali ed in crescita continua, che forse colgono ciò che l’attuale dibattito sulla Russia e sul suo presidente non ha saputo fin qui far emergere, nel marasma di complotti e legami letti e riletti su molti mezzi d’informazione: la forte carica di attrazione esercitata dal presidente russo, che spesso stona con gli indecisionismi occidentali e con la lontananza delle istituzioni politiche europee dal loro elettorato.

Una figura che, complice la riemersione del multipolarismo internazionale e delle crisi interne al mondo occidentale e alla globalizzazione, ad oggi rappresenta a torto o a ragione un riferimento ideale e politico per molti elettori, anche al di fuori dei confini russi. Di questo bisogna prenderne atto, e i social ci aiutano a farlo.

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