Se i comunisti si scoprono fascisti
Salvini non è il nuovo Duce. Basta con queste cazzate, avete rotto! Lo dico a tutti quei “compagni” che, da qualche settimana, non fanno altro che esasperare il clima politico nel nostro Paese. Altro che Salvini e i suoi slogan contro gli immigrati e le navi delle ONG. Sono loro che alimentano odio e rancore. Accusano, puntano il dito e censurano, come nel caso di Chiara Giannini e del suo “Io sono Matteo Salvini”. Ma chi sono i veri fascisti? Sono loro, i sinistroidi, gli unici in questi mesi a mettere un limite alla libertà. Di scegliere e pensare. O meglio, ci provano. Inutilmente.
Non c’è comizio di Matteo Salvini che non venga preso di mira dai “moscerini rossi” che, pieni di odio, vorrebbero mettere il bavaglio al “ministro della malavita” (così lo chiamano). Cantano cori e offendono. Urlano, si sgolano tentando (invano) di coprire la voce di chi parla. Provocano persino i pensionati (magari con quota 100) che, indecisi su chi votare, vanno ad ascoltare i comizi del “capitano”. Certo, non va proprio giù ai “rossi di sera” che Salvini sia il Vice Premier di questo Governo. Salvini, piaccia o no, è stato democraticamente eletto. (Traduco per i compagni dei centri a-sociali: ha incassato i voti, tanti voti. La gente lo ha preferito a voi, alle vostre bandiere rosse e alla vostra “bella ciao”). Eppure, imperterriti, continuano nella loro missione: portare scompiglio e disordine. D’altronde questo è il loro unico scopo. Contestare. Sempre, a prescindere.
Il problema non sono le lenzuola colorite, piene di insulti contro la Lega e Salvini appese ai balconi delle città (male ha fatto chi ha ordinato ai vigili del fuoco di rimuoverne uno), ma è la violenza. Quella che abbiamo visto a Napoli. Una violenza che non può essere giustificata. Mai. Eppure, uno sparuto plotoncino di ragazzini arrabbiati più dei cani e di ragazze isteriche dai capelli blu e viola, ha pensato bene di lanciare con forza una transenna contro un poliziotto spaccandogli la testa. Volevano raggiungere a tutti i costi la prefettura di Napoli (il palazzo del Governo) per inveire contro Salvini. Perché? Questa non è democrazia. Non è così che si difende la libertà. La violenza porta violenza. Ma come, non erano proprio loro ad issare la bandiera colorata della Pace? Ah, sicuramente l’avranno tenuta da parte, pronta per essere sbandierata al prossimo gay pride.