La Calabria trema nell’indifferenza

Due scosse di terremoto. La terra, in Calabria, ha tremato a distanza di due giorni. La prima scossa di magnitudo 3.5 alle prime luci dell’alba di sabato. La seconda questa notte, alle 2.11, stessa magnitudo, con epicentro nella Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. A questa si è aggiunta un’altra lieve scossa di magnitudo 2.3, esattamente dieci minuti dopo. Alle 2.21. poi altre cinque scosse. La terra ha smesso di tremare alle 6.58. Un incubo per i residenti, per i calabresi che nella Piana di Gioia Tauro vivono. Nessuno è in grado di dare informazioni, di tranquillizzare […]

  

Ora la Di Cesare frigna contro lo “squadrismo” di destra

I giovani di Forza Italia interrompono la lezione della professoressa Donatella Di Cesare dopo il suo personale e nostalgico ricordo della brigatista Barbara Balzerani. Sui propri canali social la professoressa de La Sapienza scrive: ATTENZIONE, IL POST DELLA PROF POTREBBE URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ “Intimidazione squadrista di militanti di Forza Italia Giovani, esterni all’università, durante il mio corso di Filosofia su Walter Benjamin alla Sapienza. E’ la seconda volta che le lezioni vengono interrotte. Non mi viene consentito di svolgere il mio insegnamento, così come viene violato il diritto degli studenti. Non una pagliacciata, ma una violenta azione di squadrismo.” […]

  

“Jate a faticà”

Nella puntata di questa settimana de La Buvette vi abbiamo parlato dei fannulloni che pretendono di ricevere ancora il reddito di cittadinanza. Nonostante non ne abbiano diritto. Gente che non si fa problemi a chiedere la paghetta di Stato. A pretenderla. Gente che non sa cosa sia la parola lavoro. Oltre a riproporvi la puntata ASCOLTA LA BUVETTE CLICCANDO QUI volevo sottoporre alla vostra attenzione uno dei tanti commenti di voi lettori e ascoltatori. “L’ho scritto ieri e lo ripeto oggi : Jate a faticààààà! Lo dico ai miei concittadini napoletani: ma avete scordato come e cosa eravate, eravamo, prima del reddito? […]

  

Cospito, il nuovo “martire” del PD?

È vero, Giovanni Donzelli magari poteva evitare di attaccare così brutalmente il Partito Democratico. Ma un fatto è certo: il Partito Democratico è andato a trovare in carcere un terrorista. Uno in combutta con la mafia. Vero, è prerogativa e, soprattutto, facoltà di ogni parlamentare fare visita ai detenuti ma era il caso di fare visita proprio ad Alfredo Cospito? Più che altro una mossa controproducente per lo stesso partito a sentire le voci degli elettori dem. **GUARDA IL VDEO** Ma è proprio grazie alle dichiarazioni in Aula di Donzelli se oggi sappiamo che il capo degli anarchici costretto al 4ibis […]

  

NO ai ricatti! Fermiamo gli anarchici

Ma cosa pensano di fare? Lo sparuto plotoncino rosso non fa paura. Lo Stato c’è, ed è più forte degli uomini incappucciati che (senza remore) stanno portando disordine in Italia e non solo. Davvero credono (gli “anarchici”) di impietosire i giudici con le loro proteste o con i loro atti intimidatori in puro stile ndranghetistico anni novanta? Dai ragazzi, siate più innovativi. L’auto incendiata, il proiettile in una busta consegnato al quotidiano il Tirreno, la molotov contro il commissariato, i geroglifici sui muri. Ancora quelle A illeggibili. Certo, fenomeni vecchi ma che non bisogna sottovalutare. REPRIMERE ora, subito. Non possono […]

  

La mamma dei cretini è sempre incinta

“Lo Stato ha fallito” – e ancora – “non c’è nulla da festeggiare” – e pure – “dopo trent’anni si è fatto prendere lui.” È proprio vero, la mamma dei cretini è sempre incinta. Mattia Messina Denaro è stato arrestato. Sì, dopo 30 lunghi anni di latitanza. E quindi? Oggi ha vinto lo Stato. L’Italia. Con Lei hanno vinto tutti quegli italiani onesti. Da sempre dalla parte giusta. Dalla parte delle regole, delle leggi. Della giustizia. Abbiamo vinto. Io ho vinto. Voi avete vinto. Noi abbiamo vinto. I social popolano di commenti stupidi. Senza senso, facendo il gioco della mafia. […]

  

Giorgia Meloni nel mirino di piccole donne

Quarantotto secondi di anarchia. Pura, totale. È la durata di un video pubblicato su TikTok dalla pagina “Radical graffiti”. Ed è propio di radical che si tratta. Ma non sono chic anzi, tutt’altro. Nel video un gruppo di giovanissime ragazze su di giri mentre strappa con violenza un manifesto elettorale di Giorgia Meloni. Uno di quelli giganti, 6×3 lo chiamano gli addetti. Urla, risate isteriche e poi l’incitazione con il solito ritornello. “Chi non salata un fascista è, è…” urla il branco di piccole donne. Piccole sì. Intutti i sensi. Soddisfatte, appagate dal gesto “eroico”. Stracciare un manifesto. Una dimostrazione […]

  

Attentato alla democrazia

Un colpo di pistola calibro 38. Una vetrata ha salvato la vita dei militanti di Forza Italia e quella del deputato Francesco Cannizzaro. Ecco (nella foto) i segni del male. Un buco, un vetro ferito. Lacerato. Come l’animo dei calabresi onesti. I segni di una Calabria squarciata, mortificata, umiliata da certi mezzi “uomini” che sanno parlare solo con le armi. Solo premendo il dito sul grilletto. Perché? Perché questa violenza? Non ho letto grandi editoriali né tantomeno grandi attestati di solidarietà. Solo due righe, quelle necessarie. Solo per salvare le apparenze. Nessuno si è indignato. Mi chiedo. Ripeto, mi chiedo. […]

  

Z come z

Putin è riuscito ad appropriarsi anche di una lettera non sua, la Z. Nell’alfabeto cirillico, infatti, quella lettera, la Z, non esiste. Perché non usare la “E”, sarebbe stata più facile da sostituire. Invece no, ci ha privato anche della Z, non solo della pace. L’Ukraine Institute, che rappresenta la cultura ucraina nel mondo, ha inviato una lettera ufficiale al Festival di Cannes e al regista francese Michel Hazanavicius, per chiedere di rinominare il film d’apertura “Z”. Il motivo? Beh, la povera e già discriminata lettera dell’alfabeto potrebbe essere vista come una provocazione essendo un simbolo pro-invasione russa dell’Ucraina. Già […]

  

Zelensky, parole al vento

Ma che senso hanno tutti gli interventi del presidente ucraino alle Camere dei principali Paesi se poi le sue parole non vengono ascoltate? Da settimane, giorni, Volodymyr Zelensky parla al vento. Chiede aiuto, chiede l’intervento della Nato. Chiede che i cieli vengano protetti. Tutti sappiamo che è quasi impossibile, lo sa anche lui che un intervento militare scatenerebbe la terza guerra mondiale. Ma lui parla e spera. Chiede. E striglia, rimprovera. Ammonisce e punta il dito, cerca di difendere il suo Paese dall’invasione russa. Sa di essere solo in questa guerra. Sa che l’Occidente potrebbe fare molto di più. Anche […]

  

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