Ma cosa pensano di fare? Lo sparuto plotoncino rosso non fa paura. Lo Stato c’è, ed è più forte degli uomini incappucciati che (senza remore) stanno portando disordine in Italia e non solo. Davvero credono (gli “anarchici”) di impietosire i giudici con le loro proteste o con i loro atti intimidatori in puro stile ndranghetistico anni novanta? Dai ragazzi, siate più innovativi. L’auto incendiata, il proiettile in una busta consegnato al quotidiano il Tirreno, la molotov contro il commissariato, i geroglifici sui muri. Ancora quelle A illeggibili. Certo, fenomeni vecchi ma che non bisogna sottovalutare. REPRIMERE ora, subito. Non possono pensare di essere più forti, di portare indietro il nostro Paese. Di incutere terrore. I tempi della paura sono passati. Eppure, tra le fila del Partito Democratico c’è chi vorrebbe abbassarsi le braghe.

“Bisogna evitare che Cospito muoia in carcere. Trasferirlo in un carcere con un centro clinico attrezzato è giusto, in attesa del pronunciamento della Cassazione sul suo 41 bis, che comunque dovrebbe essere più ravvicinato possibile”. Scrive nero su bianco in una nota il senatore del PD Walter Verini, membro della Commissione Giustizia. Ma va anche oltre e, sempre nella nota diramata con convinzione dice che “se questo servisse ad evitare tensioni dentro le carceri e ad isolare ulteriormente attentatori e criminali, sarebbe una cosa utile.”

Purtroppo, non è il solo, anche Bonelli (dei Verdi) dice che bisogna agire. “Invito il Governo a riflettere su questa circostanza: Alfredo Cospito è in sciopero della fame da 100 giorni e rischia di morire se non avrà adeguata assistenza. La fermezza e il rispetto della legge va esercitata su chi commette atti violenti e attentati ma non su chi è da troppo tempo in sciopero della fame in carcere ed ha perso oltre 40 kg. Trasferire Cospito in un centro clinico, valutando l’uscitadal 41 bis non trattandosi di un mafioso.” Per fortuna c’è Matteo Piantedosi che ha ribadito: “lo Stato non si lascia intimidire dagli anarchici”.

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