Il film di Paola Cortellesi è un successo al botteghino. Così dicono i colleghi che si occupano di cinema e spettacolo. Come mai, mi chiedo. Cerco sul web i motivi di cotanto successo e, mentre mi riprometto di andarlo a vedere (nonostante io odi le pellicole in bianco e nero che sanno di vecchio, stantio), mi imbatto in una lunga intervista all’attrice protagonista e regista. Il titolo è accattivante: “Paola Cortellesi: le donne dicono basta”. Clicco, leggo. La rivista online è la famosissima Vanity Fair. Ad un certo punto mi imbatto in una domanda strana (per ovvie ragioni non posso definirla stupida, le domande non lo sono mai. Mai. A limite provocatorie, forse è questo il caso). A porla è la collega Silvia Bombino, appassionata della naufragata storia d’amore tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno.

“Nel suo film il messaggio è che la realizzazione di una donna passa attraverso l’istruzione, non attraverso il matrimonio. Il governo Meloni invece premia la donna che mette su famiglia, e se fa due o più figli ha già dato «il suo contributo» allo Stato. Che cosa ne pensa?” chiede la collega.

“Che non si possa giudicare il contributo di una donna alla società in base a quanto partorisce.” Risponde la Cortellesi. Ma va? La memoria torna indietro nel tempo… “Ma quando un membro del governo o la stessa Giorgia Meloni hanno detto che una donna vale solo se da alla luce uno, due, tre, quattro figli…” Penso, ripenso. Penso ancora. Nulla. La mente non mi dice niente. Sarà un attacco sterile? Probabile. Molto.

Come si fa a dire che gli aiuti del governo Meloni destinati alle donne, alle madri, utili ad incentivare la natalità siano discriminanti verso tutte le altre? Come può un aiuto economico utile ad incrementare la natalità (vera emergenza del Paese) essere da ostacolo alle donne in carriera o a quelle che hanno deciso di non avere un figlio. Da quando un incentivo mirato è discriminatorio? È come se gli sgravi fiscali pensati per le martoriate partite iva siano un torto verso le imprese. Non solo. Come si può pensare che il Presidente Meloni sia una donna contro le donne. Lei, prima a presiedere il Consiglio dei ministri? Qui, forse, sono alcune donne ad essere contro una, contro Giorgia Meloni.

MILANO, TEATRO ALLA SCALA. SERATA INAUGURALE.Nella foto: Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio e Andra Giambruno

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