Un colpo di pistola calibro 38.

Una vetrata ha salvato la vita dei militanti di Forza Italia e quella del deputato Francesco Cannizzaro.

Ecco (nella foto) i segni del male. Un buco, un vetro ferito. Lacerato. Come l’animo dei calabresi onesti. I segni di una Calabria squarciata, mortificata, umiliata da certi mezzi “uomini” che sanno parlare solo con le armi. Solo premendo il dito sul grilletto. Perché? Perché questa violenza?

Non ho letto grandi editoriali né tantomeno grandi attestati di solidarietà. Solo due righe, quelle necessarie. Solo per salvare le apparenze. Nessuno si è indignato.

Mi chiedo. Ripeto, mi chiedo.

E se fosse accaduto ai danni di una sede del PD?

E se fosse accaduto ai danni di un gruppo di immigrati riuniti per parlare di diritti e lavoro?

E se fosse accaduto ad un circolo Arci con gli anziani impegnati a giocare a carte?

E se fosse accaduto alla sede di un’associazione LGBTQ+?

E se fosse accaduto…

E se non fosse accaduto a Reggio Calabria?

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