Se la sinistra si attacca al citofono…
“Salvini? Mi ha rovinato la vita!” Ha detto ai microfoni di Piazza Pulita Yassin, il ragazzo del citofono. Grazie a loro, alla trasmissione di Formigli, non associamo più il “minorenne tunisino” ad un anonimo citofono di un palazzo qualunque del quartiere Pilastro nella periferia di Bologna. Grazie alle telecamere di La7 il “presunto spacciatore” ha un volto. Una storia. Ora tutti sanno chi è Yassin, il diciassettenne che, fino a ieri, era da proteggere e “tutelare”. Da chi? Naturalmente dai cattivi. Dagli “odiatori”. Dai sostenitori di Salvini. Lo ha detto per giorni la sinistra “sinistra”. La stessa che, senza troppi scrupoli, lo ha mandato in onda in prima serata. Lo ha dato in pasto al pubblico feroce, facendo di lui un “campione”. Un modello. Un ragazzo da sposare. “Convocato dalla nazionale”. Sì, perché lui non spaccia, gioca. Fa il calciatore.
Il tono della voce è flebile, quasi rotto dal profondo “dolore” provocato dal suono del campanello. Trrriiiinnnlllllll… Il giornalista lo asseconda, con sguardo quasi compassionevole. La telecamera è stretta, come si usa fare in questi casi. Gli occhi del ragazzo non mentono. Sembrano spietati. Non mi commuove, anzi. Non mi convince. Non gli credo. Tra le righe leggo “l’opportunità” del momento. La malafede. Mi sbaglierò? Probabile. Ma l’occasione da cogliere è ghiotta: denunciare Salvini, vincere la causa, intascare i soldi e andare in TV. Sarà politicamente scorretto?
Tutto sembra essere stato costruito ad arte. L’atmosfera è quella giusta. L’ideale per raccontare “il dramma”. Il dramma del citofono. Salvini ha sbagliato, non c’è dubbio. Si è fidato di un’anziana signora inebriata dal “capitano”. Esaltata dal momento. Convinta di farsi giustizia da sola. Non doveva. Ma chi è che strumentalizza?
Lui è un “povero” ragazzo che, pur di rispondere all’offesa, e attaccare Salvini, si fa usare consapevolmente dalla sinistra. La peggiore, la più becera. La più squallida. Usare un ragazzino (minorenne) per punzecchiare il “capitano”. Chiedo solo: quanto è costata “L’ESCLUSIVA”?