Via le accise, Salvini ora mantenga la parola.
Oggi voglio farvi arrabbiare. Credetemi, basta davvero poco. È sufficiente riportare tutto l’elenco completo delle accise che paghiamo sulla benzina e sul diesel. Tutte accise che, vista l’emergenza, potrebbero essere ridotte o, magari, sospese. Perché no, cancellate!
In Irlanda lo hanno già fatto! Ieri il ministro delle Finanze Pascal Donohoe, ha annunciato un taglio temporaneo delle accise. “L’accisa si ridurrà di 20 centesimi per litro di benzina e 15 centesimi per il diesel a partire dalla mezzanotte di stasera. Questo significherà un risparmio di circa 12 euro per un pieno di benzina e 9 euro per il diesel”, ha detto il ministro.
La Lega ieri ha presentato una mozione in Senato per chiedere al governo di sospendere temporaneamente l’esigibilità delle accise sul carburante, fino al ripristino del livello dei prezzi medi comparabili con quelli dell’ultimo trimestre 2019. “Due euro al litro è una rapina a mano armata.” Si legge nella mozione. Come dargli torto. Ma è solo propaganda? Come dimenticare le promesse di Matteo Salvini nell’ormai lontano 2018 durante la campagna elettorale, con tanto di video pubblicato sui social? Il leader della Lega aveva detto: “Al primo Consiglio dei ministri, se ne avremo l’occasione, cancellare le sette accise sulla benzina che partono dal 1935 mi sembra un’operazione di verità, perché pare che la guerra in Etiopia sia conclusa”. Ma ora di guerra ce n’è un’altra e Salvini ha l’occasione di fare fede alle promesse fatte. Anche se di anni ne sono passati troppi gliene saremmo grati.
Ecco cosa paghiamo.
1 – 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936)
2 – 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)
3 – 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
4 – 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)
5 – 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)
6 – 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)
7 – 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980)
8 – 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)
9 – 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)
10 – 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
11 – 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)
12 – 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)
13 – da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011)
14 – 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)
15 – 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
16 – 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011)
17 – 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)