Il “bavaglio” di Zelensky
Volodymyr Zelensky mette a “tacere” tutte le TV dell’Ucraina, lo fa con un decreto presidenziale. Accorpa tutti i canali televisivi nazionali in una singola piattaforma, e parla dell’importanza di “una politica di informazione unificata” sotto la legge marziale. A riportare la notizia (ignorata da molti) è l’agenzia di stampa Reuters, che cita l’Ufficio della presidenza ucraina.
Le Tv che, fino a oggi hanno mandato in onda la “normale” programmazione, compresi i cartoni animati per i più piccoli costretti a rifugiarsi dentro casa per ripararsi dalle orribili bombe russe, da domani manderanno in onda solo notizie dal fronte. Morte e distruzione. Un unica regia, un’unica voce: quella del governo. Giorno e notte verrà trasmesso un contenuto singolo, “che consiste principalmente in programmi informativi e analitici”. Le reti verranno unificate, ma non chiuse, ha assicurato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente a Bruxelles.
Ma c’è di più. “Per tutelare la sicurezza” il Consiglio nazionale della difesa ha deciso di sospendere dalle attività anche 11 partiti accusati di legami con Mosca. La decisione è stata annunciata dallo stesso Zelensky in un videomessaggio nel quale ha avvertito con fare duro e minaccioso che “le attività di quei politici finalizzate alla divisione o alla collusione non avranno successo”. “E anzi riceveranno una dura risposta”. Tra i movimenti messi al bando ci sono ‘Piattaforma di Opposizione – Per la Vita’ e ‘Blocco di opposizione’, rappresentati entrambi in parlamento.
È vero, è un Paese in guerra che combatte contro un pazzo scellerato, ma come mai il “bavaglio” non indigna?