Il coraggio dei conigli
“La sindrome dell’assedio” – o ancora – “La paura delle domande” – o peggio – “Allergica alle domande”.
Questi sono solo alcuni titoli dei “giornaloni” di sinistra che accusano Giorgia Meloni di essere timorosa della stampa. Viene accusata (ingiustamente) di non rispondere alle domande durante la conferenza. Accuse ingiuste, gratuite. Rivolte ad una donna che non si è mai sottratta ai giornalisti. Né ieri da leader del primo partito italiano; né oggi da Presidente del consiglio. A dirlo sono i fatti, le conferenze stampa fiume nella sede del partito in via della Scrofa tenute anche a pochi giorni dalle elezioni che l’hanno incoronata premier.
Anche i coraggiosi colleghi sanno che i tempi sono stretti, che gli impegni di un Presidente sono tanti e, soprattutto, segnati in agenda, ma c’è addirittura chi glieli vuole dettare i tempi. “Parla troppo durante l’introduzione” ha avuto l’ardire di dire a voce alta un giovane e impavido giornalista. Nessun rispetto per una donna delle istituzioni. Nessun “timore reverenziale” per lei. Meloni non è Draghi. I coraggiosi di oggi erano gli stessi di ieri, balbuzienti al cospetto di super Mario. Gli stessi che con Giuseppe Conte non osavano aprire bocca quando Rocco Casalino a favore di telecamera metteva il freno: “ultima domanda.” Tutti zitti. In silenzio come quando Mario Draghi decideva di non rispondere: “A questa domanda non rispondo, grazie.” Ne sono prova innumerevoli video che circolano sul web. A mia memoria nessuno ha osato alzare la cresta. Per non parlare poi del fatto che con Draghi alla guida di Palazzo Chigi non tutti i giornalisti erano liberi di porre domande. Nell’elenco stilato dalla sua portavoce Paola Ansuini c’erano i nomi di chi poteva e di chi non poteva parlare. Fosse accaduto oggi? Beh, avrebbero subito urlato alle liste fasciste di proscrizione.
La Stampa di Giannini oggi dedica addirittura una pagina intera alla Meloni con tanto di intervista a Corrado Formigli, il conduttore di Piazza pulita, in onda su La7. Lui si lamenta del fatto che Giorgia Meloni e i suoi non rispondono mai alle domande dei giornalisti del programma e che nessuno di loro ha mai accettato un invito nella sua “onesta” e per nulla di parte trasmissione televisiva. Come se Guido Crosetto, attualmente ministro della Difesa, non fosse uno dei fondatori di Fratelli d’Italia.
Meloni, la prossima volta (a tempo scaduto) si alzi dal tavolo della conferenza senza troppe giustificazioni. Non è tenuta. Lei è il premier. Prenda esempio dai suoi predecessori.