Non alzate la cornetta!
Cari amici,
Questo blog nacque anni fa con un intento ben preciso: difendere (con le nostre piccolissime forze) e tutelare i più deboli. Come? Parlando dei casi che ci stanno a cuore. Solo così si può diffondere il messaggio, l’informazione. Solidarizzare e risolvere (si spera) i problemi.
Non alzate la cornetta, ditelo alle vostre nonne (o nonni), ai vostri genitori o, semplicemente, ricordatelo a voi stessi. Dietro la cornetta, spesso, (soprattutto in questo periodo) si nascondono truffatori SPIETATI. Sì, spietati, che non si fanno problemi a giocare con le vostre emozioni.
Con telefonate farlocche si spacciano per carabinieri, avvocati e vi intimano di pagare per riavere indietro il vostro/a parente accusato/a di aver fatto un incidente o chissà cos’altro. Lo so, immagino già lo sappiate, ma è giusto ricordarvelo. Lo sapeva anche la signora Lucilla, di Trieste, truffata da un gruppo di napoletani. Le hanno rubato ben 700 euro e tutto l’oro che aveva in casa. Era poco, gelosamente custodito. Erano ricordi della mamma, del marito scomparso 16 anni fa. Le hanno preso tutto. Anche un pezzo di cuore. È vero, non bisogna legarsi alle cose materiali, bisogna saper lasciare andare, ma ditelo ad una ottantatreenne sola con i suoi ricordi.
La signora Lucilla, mi ha detto: “Guardi Michel, io ero la prima a mettere in guardia le mie amiche dicendo loro di non rispondere ai numeri sconosciuti, di stare attente e sono lo prima, invece, ad esserci cascata.” Purtroppo può capitare. Anche a chi sta sempre allerta. Così, dopo averle detto che suo figlio aveva investito e ferito gravemente un ragazzo in moto i truffatori le hanno chiesto una sorta di “cauzione” – NON PREVISTA DAL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO – per rilasciarlo. E così ha fatto presa dalla paura, dallo scoramento. “Mi hanno mandata in tilt, rimbambita. E pensare che ho detto loro “non è che è una truffa?” e mi hanno risposto quasi rimproverandomi “signora, noi siamo veri carabinieri cosa dice?”. Ecco di cosa sono capaci.
Per fortuna i carabinieri di Trieste, quelli veri, guidati dal maggiore Fabio Gentilini, li hanno colti in flagranza e arrestati. “È gente senza scrupoli, disinteressata” ci ha detto il Comandante del Nucleo Investigativo di Trieste che ha messo le manette ai polsi di ben 10 truffatori. Peccato che le pene siano irrisorie e non servono a scoraggiarli. Lucilla non ha riavuto il suo oro, molte altre vittime fortunatamente sì. Lucilla ha deciso di parlarne e denunciare, fatelo anche voi. Non abbiate timore, vergogna. Può succedere a chiunque. L’importante è che vengano presi. Prima o poi.