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Giganti stranieri della colonna sonora, nomi come Patrick Doyle (che ha scritto le pagine musicali del lungometraggio “Carlito’s Way“) contro – metaforicamente parlando s’intende – Cladio Simonetti: sì, proprio lui, a suo tempo leader del gruppo Goblin – che firmò l’intramontabile colonna sonora del film “Profondo Rosso” – oggi ancora in pista con progetti e concerti. Carellata di musicisti dunque, nella città spagnola di Ubeda, in Andalusia, per il congresso internazionale dedicato al mondo della colonna sonora. La “tre giorni” si è appena conclusa. Di Simonetti, dagli ascoltatori segnalato come ospite capace di incantare ancora con l’efficacia delle sue musiche le nuove generazioni degli addetti ai lavori anglossassoni e del pubblico, sono state eseguite con  pianoforte e soprano pagine delle colonne dei lungometraggi “Opera” e “Phenomena”. E le scorse edizioni?

A rappresentare in prima fila l’Italia alla rassegna spagnola con un carnet ricco di personaggi, appuntamenti e seminari in altre annate è toccato a Marco Werba, Classe 1963, ha fatto studi in Italia e all’estero ed è stato a stretto contatto con Glass, Nyman, Nascimbene e Piovani. Nel 1989 ha vinto il premio “Colonna Sonora” (Opera prima) dell’Ente dello Spettacolo per le musiche del film “Zoo” di Cristina Comencini, nel 1996 è stato ospite del governo della Biellorussia e suoi brani sono stati eseguiti dall’orchestra “Gomel City Symphony”; e la sua composizione “Canto del Vangelo“, dedicata a Giovanni Paolo II, è stata eseguita alla presenza del Pontefice.

Appuntamento, forse, al prossimo anno. Il “Ciudad de Ubeda” a giudicare dai nomi che è riuscito a richiamare, dall’afflusso di pubblico appassionato di colonne sonore – e in alcuni casi i compositori vengono guardati come pop-star – e dai resoconti usciti nel Belpaese si conferma una ghiottissima occasione: tanto per gli addetti ai lavori, che non possono contare a livello Europeo su molte altre iniziative di questo genere per potersi confrontare, quanto per il pubblico dei musicofili. 
In allegato: Claudio Simonetti e i Goblin