Dove va la musica 5 / “Occhio ai fiamminghi…”
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Quali sono le novità nella musica? Che cosa si fa per ri-avvicinare il pubblico scappato per la complessità di certe avanguardie? Il critico Alex Ross sostiene che sul piano della fruzione la contemporanea è in ritardo… Interviene il musicologo Luca Scarlini.
1) “Le novità del settore sono poco visibili in Italia, dove il teatro musicale contemporaneo ha sempre minore udienza. Il palcoscenico che frequento più spesso è quello belga-olandese, che propone molte forme di comunicazione in merito a produzioni d’opera XXI”, come ormai viene spesso definita per evitare gabbie formali troppo strette e poco probabili. Tra gli autori di oggi mi sembrano interessanti Michael van der Aa, che è passato in Italia e Dominic Pauwels, fiammingo, che è ancora non è passato in Italia e che è notevole anche per la varietà delle sue proposte”.
2) “In Italia a parte pochi spazi, il teatro musicale del Novecento è ormai ignoto per lo più, ben pochi hanno sentito il repertorio di Gian Francesco Malipiero, ad esempio, e da ben poco, con le riproposte alla fenice, si è avuta la possibilità di avere “Intolleranza 60” di Nono al teatro La Fenice di Venezia”.
3) Il critico americano Alex Ross sostiene che le arti plastiche contemporanee spaventano di meno e sono più accettate dal pubblico; al contrario della musica contemporanea che sul piano della comprensione e fruibilità ha subito forti ritardi… qual è la sua opnione? “L’arte gioca molto di più, alle inaugurazioni ci sono sempre più dj, cocktails, ricchi premi e cotillons, sembra sempre che l’oggetto sia da un’altra parte”.
4) Scrivo per la musica o mi trovo a fare performance con i musicisti contemporanei. Nel prossimo futuro il 9 giugno sono in scena con il compositore argentino Martin Bauer, per una sua Pocket Opera di cui ho scritto il libretto, peraltro mi interessa un lavoro didattico, che svolgo con la compagnia Lod a Ghent, che gestisce workshop internazionali.
In allegato: performance con musiche del fiammingo Dominic Pauwels