Aspettando la Biennale 2 / Bianchi, Sinigaglia e Varetti: i primi italiani del festival di Venezia
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Aspettando la 57esima edizione del Festival internazionale di Musica contemporanea di Venezia, secondo anno dell’Era Ivan Fedele (4 ottobre-13 ottobre) sempre riguardo alla kermesse può essere interessante andare alla scoperta dei pionieri del Festival, i nomi coi quali c’è stato l’esordio. Correva l’anno 1930, da allora quanti musicisti, interpreti, compositori sono passati nella città Serenissima.
Tra gli italiani messi in scena agli esordi, la palma va alla pattuglia Bianchi-Sinigaglia-Varetti, rispettivamente coi seguenti brani: Concerto per orchestra, Lamento, in memoria di un giovane artista, e Sinfonia Italiana. Una serie di prime esecuzioni assolute, tranne l’ultima partitura stando alla storiografia scritta nel 1929. Ma vediamo brevemente i compositori.
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Primo nome da ri-scoprire Gabriele Bianchi (27 agosto 1901 – 8 ottobre 1974): compagno di studi di Gianfracesco Malipiero, inizialmente si dà alla politonalità – alla maniera del gruppo dell’80 – per poi proseguire su strade più personali, ma senza mai demolire del tutto l’armonia tradizionale. Leone Sinigaglia (14 agosto 1868-1944) divenne amico di Johannes Brahms da cui prese il gusto della musica cosiddetta “assoluta”. Lavorò molto con i canti popolari, anche arcaici, provenienti dalla tradizione orale. Oggi è anche ricordato per il legame con la sua terra, il Piemonte, dal quale scaturì un’ispirata produzione. E ancora. Il sodalizio tra lo scrittore-poeta Riccardo Bacchelli e Antonio Varetti (1900) produsse un’interessante sequela di lavori musical teatrali. Accademico riconosciuto e premiato, proprio a Venezia nel ’39 venne eseguita la Sinfonia Epica, con grande successo.
In allegato: musiche di Sinigaglia
e presentazione del Festival 2013 di Ivan Fedele