Eccone un altro. Pietro Ichino dal Corsera: “il liberismo ha bisogno della sinistra”. Dopo Gialesina con il loro “liberismo di sinistra” arriva un altro ipocrita. Abbiate coraggio: dimenticatevi i vostri salottini, abituatevi allo sputo in faccia, all’oltranzismo bignardesco. Porca miseria mi sono proprio rotto le balle di questi professori che hanno scoperto solo in tarda età le ricette liberali, e oggi ce le vogliono insegnare dal Corrierone. Ma non basta ce le insegnano con il ditino alzato: si fa così, è bene colà, siamo europei e anglosaxon. Mi viene una rabbia d’istinto: queste mammolette che hanno scoperto il liberismo in tarda età, ma si cagano talmente sotto che lo vogliono etichettare di sinistra. Non c’è ovviamente un copyright dei liberisti. Ma Ichino cita Okun e mi racconta che la sinistra sola si occupa dei più deboli. E certo noi liberisti vogliamo poveri ad ogni angolo di strada, deboli soffocati da Paperon de paperoni che naviga nell’oro. Si dicono liberisti, ma propagandano un’idea macchiettistica delle virtù del mercato.