I mercati impazziti/2

L’ intera Borsa italiana, con tutte quelle azioni che a noi sembrano dei piccoli giganti, in realtà vale meno di Apple e Google messe in­sieme. Oggi il problema non è tanto il nostro nanismo, roba che co­nosciamo da tempo, ma che tutto sta crollando. Se vogliamo consolarci pos­siamo dunque rimuovere il problema sostenendo che le vette da cui cadia­mo sono più basse e che le poche centinaia di società quotate in Borsa non rappresentano l’economia italiana. Questo ragionamento consolatorio po­trebbe avere un senso se la grande crisi che sta colpendo i mercati mondiali fosse solo finanziaria. Questo ragionamento potrebbe avere […]

  

Sprecopoli dopo 4 anni

Nel 2007 scrivevo questo post. Era appena uscito il mio libro. Oggi lo rileggo. Sono passati 4 anni. E non è cambiato nulla. Lo ripropongo: allora c’era Prodi, oggi il Cav. Tutto uguale [photopress:sprecopoli_coper.jpg,thumb,pp_image]A me il titolo non piace, e lo dico subito. E’ stata una scelta dell’editore. La copertina non è male e con il suo nero di fondo cerca di evocare una sorta di libro nero dello scialo di Stato. Cari commensali il titolo del libro non mi soddisfa per il semplice motivo che evoca una collezione disordinata di sprechi. E così non è. Con Cervi abbiamo cercato […]

  

Insider trading e matrimoni

Ieri il pm Fusco ha aperto un’indagine su marito e moglie. L’uno di banca Intesa e l’altra di SocGen. Fabio Canè e Patrizia Micucci, per essere chiari. Il Giornale scrisse, per primo e unico, delle anomalie della scalata Parmalat. La prima era quella del ministro dell’economia, che pretendeva di mettere bocca in un’operazione di mercato: titoli quotati in Borsa da sette anni, senza che nessuno avesse mosso un euro. E la seconda era quella dei due banchieri marito e moglie che su fronti opposti (cordata italiana per Canè) e (cordata francese per Micucci) si contendevano la preda. Adesso i pm […]

  

Ecco cosa dirà Vegas

Più mercato e meno sanzioni. Regole più sem­plici, ma anche più controlli sui prodotti sofisticati. E maggio­r­e libertà per le impre­se italiane, anche di difendersi dalle scala­te ostili. La prima rela­zione di Giuseppe Vegas, come presi­dente della Consob, rappresenterà una netta cesura con il passato. L’Authority dei mercati riunirà la finanza che conta a Palazzo Mezzanotte tra due giorni, e non a giugno come è avvenuto durante l’era Cardia, buona ultima tra le relazio­ni economiche di maggio che pesano o che mettono sonno a seconda dei gusti. E la relazione di Vegas si preannuncia interessante. Per quello che dirà, ma […]

  

Il senso bipartisan di Confindustria

Quale associazione ha riconosciuto pubbli­camente Giulio Tremonti come il migliore custode dei conti pubblici? Confindustria, of course. Quale giornale lo ha celebrato co­me uomo dell’anno? Il Sole della Confindu­stria, naturalmente. In quale documento si rie­sce in un colpo solo a san­tificare il solito Tremonti, per i conti, Sacconi per il libro bianco e la cassa inte­grazione, Brunetta per la riforma della Pubblica amministrazione, la Gel­mini per gli sforzi sul­l’istruzione, Matteoli per l’accelerazione dei cantie­ri, Scajola per gli incentivi alla domanda? Nel discor­so tenuto da Emma Marcegaglia ai suoi asso­ciati nel maggio del 2009, ovviamente. Il Giornale all’epoca commentò così, in […]

  

Lo spiritello illiberale

Si ha l’impressione che ogni tanto (un po’ troppo spesso, per la verità) all’interno del governo si insinui uno spiritello malvagio che ne combina di tutti i colori. Insomma, come fa un liberale ad accettare che con decreto si tolgano dei quat­tri­ni dalle tasche degli automo­bilisti per depositarli in quelle di Nanni Moretti? Come fa un liberale a sopportare che, sem­pre con un decreto, il governo si impicci delle assemblee di un’azienda privata, e per di più quotata in Borsa (già venduta all’estero anni fa), per favorire un’alternativa a un’acquisizione straniera? E come fa un liberale a tollerare la sbalordi­tiva […]

  

Quella zitella di Parmalat

Se una bella zitella ha le forme di una trentenne e un conto in banca da un miliardo e mezzo è difficile che resti a lungo sola. Ed è così che la Parmalat con tutta probabilità finirà a una multinazionale francese, Lactalis, guidata dalla famiglia Besnier. Una prima reazione, di pancia è il caso di dire, associa il passaggio di mano a una sconfitta calcistica. Francia batte l’Italia 10 a zero. Perdiamo un pezzo di industria alimentare. Il governo sembra assecondare questa visione. Ha qualche ragione. I francesi hanno inventato lo sciovinismo. Quando Enel aveva provato a mettere il becco […]

  

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