Venerdì 4 ottobre 2013 – San Francesco d’Assisi – Piana di Gioia Tauro

Sì, canonizziamoli, i Nas! Eleviamoli agli onori degli altari. Grazie al loro lavoro, al loro impegno, alla loro onestà e al sacrificio quotidiano non passa un mese che, da anni, non vengano scoperte truffe, inganni, maltrattamenti, tragedie umane ai danni degli italiani.

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Per l’opportuna conoscenza, i Nas hanno competenza su:

  1. acque e bibite
  2. carni ed allevamenti
  3. conserve alimentari
  4. cibi destinati ad alimentazioni particolari
  5. farine, pane e pasta
  6. latte e derivati
  7. oli e grassi
  8. prodotti ittici
  9. salumi ed insaccati
  10. vini ed alcolici
  11. zuccheri e sofisticanti
  12. ristorazione
  13. prodotti fitosanitari
  14. mangimi e prodotti zootecnici
  15. farmaceutici e sanità
  16. stupefacenti e comunità terapeutica.

I Nuclei anti sofisticazione  dell’Arma dei Carabinieri hanno il potere di intervenire in tutti i luoghi dove si producono, si somministrano, si depositano o si vendono prodotti destinati all’alimentazione. E possono farlo in tutte le ore del giorno e della notte. Senza preavvisare.

MENO MALE!

Mi piace sapere che ci siano! Mi sento protetto! So che, chiamandoli, arrivano. E non guardano in faccia nessuno. Ne sono prova le migliaia di tonnellate di cibo, farmaci, mangimi e affini che, ogni anno, vengono sequestrati perché scaduti, maltenuti, alterati.

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Ultima operazione, quella della fine di settembre in tutto il Sud Italia (non che il Nord sia senza colpa: nei mesi passati, sopra la linea gotica di tristissima germanica memoria, le aziende interessate ai controlli e ai fermi sono state centinaia): 280 tonnellate di cibo sequestrato. Irregolare un esercizio su tre. Ristoranti, supermercati, panifici, depositi all’ingrosso, stabilimenti di produzione. Non si è salvato nessuno. 48 attività fermate, 390 trovate irregolari. L’ennesima ecatombe morale! Gli alimenti erano in pessimo stato di conservazione, scaduti, sudici. Di ettolitri ed ettolitri di vini DOC non si è riusciti, in realtà, a ricostruire l’origine. Ben 400 persone sono state segnalate all’autorità giudiziaria e a quelle amministrative e sanitarie. A Taranto, un allevamento abusivo di frutti di mare, in acque – possiamo immaginarlo, dopo le recenti cronache – sicuramente non sicure e consigliate. A Bari, le 28mila bottiglie di vino non tracciabile tenute in condizioni igieniche drammatiche. Nelle due città pugliesi e a Lecce, chiusi depositi di prodotti ittici, aziende agricole conosciute per la produzione di conserve, caseifici e ristoranti: tutti per gravissime carenze igieniche. Gli uomini dei Nas hanno portato via per distruggerli oltre 600 kg di pesce e frutti di mare oltre che formaggi scaduti e maltenuti. E non basta! Bisogna aggiungere oltre 1.600 confezioni di pelati, biscotti, pasta, bevande, acqua, alcolici: disordinatamente stipati su scaffali arrugginiti tra ragnatele e porcherie di ogni genere. A Palermo, neanche il tradizionale cibo da strada si è salvato: due pregiudicati tenevano quintali di carne ed interiora di animali (detti Stigghiola) in frigoriferi luridi, malfunzionanti e collegati all’energia elettrica pubblica tramite dei cavi volanti. Un supermercato di una cittadina della provincia di Reggio Calabria custodiva, nel cuore dei locali che lo ospitano, due celle frigorifere infernali. Ruggine, muffa, liquidi maleodoranti a far da cornice a quintali di alimenti scaduti da anni. Molti anni.

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Che dire? Mi fermo qui. Per evitarmi uno sbotto d’ira tonante! Cosa farei io? Li scaraventerei in cella e butterei la chiave dopo aver completato le mandate. Questo si chiama omicidio premeditato. Eh, sì! Perché questi delinquenti sanno benissimo che quegli alimenti causeranno un danno grave, fino alla morte. Non possono bastare poche centinaia di euro di multa: il carcere lungo, ci vuole. Molto lungo. Così, imparano loro e lo dicono anche a coloro che potrebbero volerlo sperimentare  o ripetere in futuro. Un’Italia marcia dentro, ecco cosa stiamo diventando. E la crisi e la forzata povertà stanno raddoppiando le occasioni di frode e raggiro. Farmaci scaduti nelle cliniche e nei luoghi di cura o di riposo; ristoranti italiani e, soprattutto non, che servono delle schifezze che di fresco o naturale hanno l’aggettivo in menù; supermercati dai depositi discarica; bar e gelaterie con brioches e cialde di Versaillese memoria; palestre e centri sportivi che “procurano” aiutini agli sportivi più impazienti… E, per i nostri amici animali??? La vergogna si raddoppia: tanto, non parlano…

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E, allora, apriamo gli occhi! Non ci facciamo intimorire, né convincere: se troviamo merce scaduta, alterata, maltenuta, DENUNCIAMO! Meglio mandargliela un’ispezione, piuttosto che passarci sopra per quella stronzata colossale del quieto vivere. La vita è nostra e abbiamo l’obbligo di difenderla. Facciamolo almeno noi, visto che, per questi furfanti, noi siamo solo uno scontrino da battere.

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… fra me e me. Prima di scadere…

 

 

 

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