Giocattoli fuorilegge. Evitiamo i regali pericolosi.
Martedì 10 dicembre 2013 – Nostra Signora di Loreto – Onomastico Loredana – Taurianova
Puntuali! Puntualissimi a Natale gli arrivi di schifezze dalla Cina. Carghi, container, tir, sacchi, tascapane, buste di plastica, tutti pieni zeppi di giocattoli pericolosi. Fuorilegge. Perfino mortali. Eppure…
Eppure, eserciti di genitori, mamme e papà rimbecilliti dai prezzi bassi, sono pronti a ricorrere all’acquisto conveniente e poco costoso per lo spasso natalizio, e non solo, dei loro figlioletti. A prescindere.
“Tanto per fare numero. Per fargli aprire più regali!” mi ha detto, disattenta, una mamma siliconata e cotonata, mentre rispondeva ad una delle mille chiamate sul suo cellulare tutto uno strass (cinese pure quello, sia il cellulare che lo strass! E forse anche il silicone di poppe, zigomi e labbra). La guardavo con pena, dal nostro comune parrucchiere, a Roma, e la odiavo nello stesso momento. Il marito era intento a mostrare, in strada, la nuova fiammante Porsche agli amici (o semplici passanti?), mentre l’aspettava. Sono loro i responsabili del moltiplicarsi all’infinito dei mercati del contrabbando, pensavo fra me e me. I genitori 1 e 2 proiettati distrattamente su se stessi e poco attenti alla salute e alla sicurezza dei propri bambini, considerati, per comodità, già capaci di badare, da soli, a se stessi. Una tristezza infinita. Soprattutto italiana. Una leggerezza, quella di questi genitori cretini, che costa cara al nostro mercato e al nostro equilibrio sociale. Oltre che ai loro figli.
Eh, già! L’Italia è il Paese d’Europa più invaso da prodotti fuorilegge. Un sorta di porto franco per tutte quelle cianfrusaglie dagli occhi a mandorla che vengono fabbricate nelle remote regioni cinesi e arrivano, non si sa come, fin dentro le nostre case. Dalle spugne per la doccia agli indumenti, dai giocattoli agli alimenti, dai cellulari alle posate colorate, fino ai pastori per il Presepe, perfino le Madonne piangenti, i Gesucristi per i rosari, i papi per la devozione. Un turpe mercato di tutta la nostra occidentalità. Davanti al quale ci siamo inginocchiati, prostrati, chinati. Anche per volere di parte dei nostri governanti che continuano ANCORA a caldeggiare le relazioni con il Paese dei mangiacani ammazzati a bastonate.
Anche adesso che, finalmente, il comportamento medioevale e schiavista di certa teppa cinese salda nel nostro Paese è venuto a galla. Purtroppo per fatti dolorosi e tristi di cronaca.
Una colonia vera e propria del subcontinente giallo, dunque, il Bel Paese. Qui la Cina si ingrassa. Tanto da soffocarci. Eccome!
ITALIA-CINA: SCAMBIO CULTURALE CON SOFFOCAMENTO (Francesco Collura – pittore)
Fra l’altro, si ingrassa e prolifera a danno della salute dei nostri cuccioli che corrono, per primi, grossissimi pericoli. Infatti, il giochino in plastica che arriva dalla Cina senza le certificazioni CE, molto spesso – quasi sempre – ha i limiti di ftalati (clicca sulla parola NdA) molto superiori a quelli consentiti dalle leggi dell’Unione Europea. La denuncia è anche di AsiaInspection, una delle aziende che si occupano dei controlli di qualità per l’industria manifatturiera in Asia. Gli ftalati sono un gruppo di sostanze derivate dell’acido ftalico che si trovano nelle plastiche. Questi composti sono stati eliminati dai giocattoli nell’Unione europea. Secondo quanto riporta la European Chemicals Agency, infatti, l’esposizione ad alti livelli di ftalati ha un effetto tossico che aumenta il rischio di tumori e di infertilità. I fabbricanti anonimi di giocattoli cinesi ne fanno uso – cazzo! se ne fanno uso – e abuso!
Che fare, dunque, per il prossimo Natale? Pochi buoni giocattoli MADE IN ITALY. Aiutano il nostro PAESE, le nostre AZIENDE, gli OPERAI ITALIANI. Il nostro MERCATO!
… fra me e me. Pensando al mio Pinocchio di legno di quand’ero bambino.