La Madonna costretta all’inchino davanti al boss.
Domenica 6 luglio 2014 – Santa Maria Goretti – Compleanno Martina – Taurianova
[youtube cab4dWI6ZqE]
Non ha piegato la testa che davanti al volere del Padre Celeste, la Madre Celeste. Non si è arresa ai Romani, ai Barbari, ai Saraceni, alla Democrazia Cristiana e ai Papi. E’ Regina dei Cieli, Madre di Gesù, Sposa dell’Altissimo, Imperatrice degli Angeli e degli Arcangeli. Madre e Custode dei Credenti e, da sempre, Manto della Misericordia dei peccati della Chiesa.
E’ bastato un comitato feste patronali, quello di Oppido Mamertina, un prete da scomunicare subito e un plotoncino di politici disattenti per renderla ridicola agli occhi del mondo. ( Leggi qui )
Una sorta di schiava, la Madonna delle Grazie di Tresilico, che, addirittura, deve inchinarsi allo strapotere dell’arroganza.
Cosa abbia convinto i “portatori” a fermarsi davanti a quella porta, non è dato saperlo. Le bocche di una certa Calabria non lo confesseranno mai. Nemmeno sotto siero della verità. Ma la responsabilità non è loro. Quel manipolo di sudatissimi devoti le fermate le fa ad ogni segnale che viene gestito da altri.
Da chi? Le responsabilità cambiano da paese a paese. A volte, dal decano di una qualche arciconfraternita (che gestisce anche le MILIONARIE donazioni), oppure dal responsabile del comitato feste patronali (che le donazioni le raccoglie e le consegna), o, ancora, dal prete, che, discretamente, rallenta il passo fino a costringere chi sta sotto la statua a fermarsi, anche ob torto collo.
Chi l’ha fatto a Tresilico di Oppido Mamertina, non si sa. Fatto sta che la Santa Madre Celeste è stata costretta, nella sua effige, a prostrarsi davanti al volere umano. E in compagnia del Divino Bambino. Madre e Figlio, dunque, in balia della cazzonaggine di un gruppo di arroganti.
Ora, fermo restando il fatto che Maria e Suo Figlio se ne strafottano delle piccole cose terrene, la rogna resta tutta a noi. Noi Calabresi che, da giorni, dobbiamo subire le offese di mezzo mondo e tutta Italia. Noi credenti, che dobbiamo sentire gli improperi di chiunque. Noi, che con la mafia non vogliamo avere a che fare, e che, invece, siamo incatenati ad essa dal giudizio di chi non ci da più credito.
Cretini i preti, gli organizzatori e i politici presenti! Come potevate sperare che, nell’era dei cellulari con videocamera incorporata, l’avreste passata liscia?
E’ bastato che un Carabiniere (Onore all’Arma!) facesse il proprio dovere e si allontanasse da una processione farsa, per inchiodarvi al palo della Responsabilità!
Che fare? Mah! Decidetelo voi, sapendo che partite da un punto sbagliato. Vi consiglio di non arrampicarvi sugli specchi.
Al prete, in particolare, consiglierei un eremo perpetuo. Come si dice, Scherza con i fanti, ma lascia stare i Santi! Lui ha ridicolizzato, addirittura, D*o Figlio e Sua Madre Santissima!
Confraternite e politici si confrontino col popolo. Decideranno insieme.
Noi, intanto, ci vergogniamo di tutti loro. Fino a prova contraria. Se c’è.
Fra me e me. A testa alta.