Silenzio musulmano intorno ai tagliatori di teste
Venerdì 22 agosto 2014 – Santa Maria Regina – Redazione di SUD, Area Industriale Porto di Gioia Tauro
Amici miei,
se siete facilmente impressionabili, evitate di leggermi, oggi.
Non fosse altro che per le foto che ho deciso di pubblicare. Le ho scelte sul web. Ce ne sono di peggiori, ma queste mi sembrano abbastanza chiare e documentano un orrore intorno a cui l’Eurarabia e i Paesi musulmani stanno tacendo. Complici. E non solo loro. In Italia, nelle ultime ore, si cominciano a levare voci cretine di politici radicalchic e vip da pompino sotto alle scrivanie (e perdonatemi la crudezza, INDISPENSABILE) in difesa di questi mostri vestiti di nero.
Ora, che in Italia esista una parte di bastardi politicizzati, figli della confusione degli anni settanta/ottanta, non ne avevo dubbio. Che questa porcilaia antitaliana mesti nel torbido da decenni, appoggiando tutto ciò che non entra nella sfera dell’umano, è altrettanto evidente da sempre. Ma che, alla vista inconfutabile di certi abomini, paragonabili solo alle furie staliniane e hitleriane, cerchi quasi di minimizzare o, peggio, di giustificare, lo trovo aberrante! Abbandonino subito incarichi pubblici e vengano oscurati dai media nazionali, questi rifiuti della Società civile. Sono la vergogna del nostro Paese. L’Italia non ha strapuntini liberi per certa gentaglia.
Ma, alle ciance da “curtigghiu” italiane, fa eco un silenzio assordante che si leva, si fa per dire, da tutti i Paesi musulmani. Nessuna presa di posizione contro ISIS da parte degli Stati che si affacciano sul Mediterraneo (quelli che ci chiamano fratelli); nessun comunicato ufficiale da parte dei governanti mediorientali; nessuno, proveniente dall’Oriente musulmano, dall’Africa, dall’Europa di Maometto.
Tacciono. Non trovano parole. Ma sanno.
Abituati allo scannamento degli agnelli e dei polli, non si scandalizzano? Non provano lo stesso orrore che proviamo noi? Allora, c’è qualcosa che non va nel CONCETTO DI INTEGRAZIONE
Già! Di fronte a questi orrori, la ricerca di INTEGRAZIONE DEI POPOLI crolla. La mia personale, traballa e cade. Tenta di rialzarsi, ma la prendo a schiaffi e la mando in quarantena.
Ora ho bisogno di capire chi mi sta a fianco e chiamo fratello. Perché, se giustifica anche solo una vergata sulla schiena, per non parlare di un decapitazione o una crocifissione, per me è finito il dialogo.
Chiudo le porte al silenzio colpevole. Non voglio dividere il pane con chi, silenzioso, accetta o, peggio, incoraggia.
VOGLIO SENTIRE I MUSULMANI D’ITALIA DIRE CHE SONO SCHIFATI DI QUANTO STIA ACCADENDO IN QUELLE REGIONI DOVE SI MUORE DI COLTELLO E SPIETATEZZA.
PRETENDO CHE I MUSULMANI DI TUTTO IL MONDO COMBATTANO ASSIEME AI DIFENSORI DELLA DEMOCRAZIA E DELLA LIBERTA’ CONTRO IL TERRORISMO E IL FONDAMENTALISMO.
Altrimenti, chiudiamo i mari, i cieli, le terre. Alziamo le Grandi Muraglie. Dentro noi e fuori chi ci odia.
E smettiamola con la codardia delle parole: “usiamo tutti i mezzi” si trasformi in un più concreto “usiamo tutte le armi”. Le abbiamo. Invece di venderle, impariamo ad imbracciarle.
A lasciarli fare quando son piccoli, ecco cosa succede. Dunque, ultimo tentativo diplomatico. Poi, azione!
Fra me e me. Schifato.