Misericordia per il prete pedofilo?
Venerdì 18 dicembre 2015 – San Graziano vescovo – a casa, a Taurianova. Piana di Gioia Tauro
Eh, già! Deve proprio essersi preso la faccia a schiaffi, come si dice dalle mie parti, Papa Bergoglio, quando gli hanno dato la notizia dell’ennesimo arresto di un prete colto in flagrante atto di pedofilia nella diocesi di Oppido Mamertina Palmi. Si sarà detto “Mò la chiudo, sta baracca! Jè do foco e, poi, ne faccio una ex novo. Riparto da San Michele Arcangelo e dalla sua spada di fuoco”
E non farebbe male! Perché qui ci sta diventando difficile essere cattolici. Non cristiani, ma cattolici. Essere Cristiani è una virtù che condividiamo con qualche miliardata di altri abitanti del pianeta. Ma il battesimo cattolico comincia a diventare faticoso da indossare. Anche perché, il pesce – come definirlo, se non col primo simbolo? – puzza già dalle branchie… Grandi papi, negli ultimi cento anni, certo! Ma, già al primo livello sotto la papalina bianca, pessimi cardinali, e, a scendere, orridi vescovi, monsignori da dimenticare, preti da prendere a vergate mille volte al giorno, diaconi chiacchierati, chierichetti col cellulare in mano, fedeli alla carlona…
Sì, sì, già qualcuno mi sta scrivendo di Madre Teresa, Padre Pio, i missionari, i preti di trincea (quelli, poi…), le monache degli ultimi… E che, non lo so? Ma quella non è una vocazione speciale: QUELLO LO DEVONO FARE, SE LA CHIAMATA L’HANNO SENTITA VERAMENTE!!!
Smettiamola di rendere santo chi santo non è! La chiamata è il primo passo verso la “dedicazione di sé” a Dio. Quasi come un tempio. Poi ci sono gli impegni, gli studi, le promesse, le regole! O la porta. Quella d’uscita!
Troppo semplice fare i propri porci comodi, imbacuccati nella tonaca santa (quella sì)! Troppo facile svuotare il cestino delle offerte in tasca e volare al più vicino videopoker; accaparrarsi l’otto per mille e smignottare in giro per il mondo in compagnia di ragazzoni oliati o stragnocche tutte tacchi e mignotteria, mentre chi l’ha donato, quel maledetto otto per mille, pensava ai più poveri fra i poveri; usare le chiese, le sagrestie, i seminari, i conventi come stanze di bordello. Troppo comodo!
Troppo comodo anche barricarsi dietro al silenzio delle stanze del potere ecclesiastico e aspettare che passi l’ennesima buriana.
Troppo comodo far finta che i preti di paese non stiano usando l’ambone non per spiegare la Parola, ma per beceri comizi mafioelettorali.
Troppo comodo tacere sull’uso spregiudicato degli alimenti che si dovrebbero distribuire ai poveri, e che, invece, ingrassano le tavole dei distributori.
Troppo comodo peccare come indemoniati e sentirsi protetti perché il Papa è a Roma ed è imprigionato nelle sue stanze, mentre i suoi carcerieri sono “amici miei”.
Che cazzo di religione è questa?
Per questa fede sono morti milioni di martiri in questi 2016 anni?
Per questi infami s’è fatto crocifiggere Dio?
Per questa lascivia a bordo d’altare Maria deve stendere il dolce Manto della Misericordia?
La Misericordia è Virtù divina, e l’uomo non può nemmeno sfiorarla. All’uomo è dato pregare perché Dio sia misericordioso.
Ma, sinceramente, io non prego per i preti pedofili, perché penso ai bambini violati. Non prego per chi ruba ai poveri, perché penso ai poveri. Non prego per chi mangia il pane degli affamati, perché penso agli affamati.
Non prego nemmeno per me. Perché so di avere molta strada da percorrere.
Prego per mia Madre. Perché sia sempre felice di esserlo, Madre. Prego per mio Padre, perché sappia che lo tengo vivo, qui, con me. Prego per i miei Cari, perché la preghiera di un uomo in cammino vale mille e mille, dicono, rispetto a quella di un grasso monaco o di un ricco prete.
Prego anche per dire a Dio che credo in Lui. Qualunque Cosa sia. Ovunque sia. E se mai sia.
Nel dubbio, credo, fra me e me.