Fine pena mai per chi semina odio
Domenica 1 gennaio 2017 – Maria Santissima Madre di Dio – a casa, a Taurianova
E l’odio lo semina, lo coltiva e lo miete chi sta ingozzando di schiavi questa europa ingorda e avida; presenze non richieste e malaccolte, imposte da interessi occulti, utili alla nostra economia e alla nostra Società come un frigorifero al Polo, come una stufa in una capanna boscimana. L’odio lo estrae, puro e concentrato, – goccia dopo goccia, dai cuori dei cittadini di ogni Stato invaso, mai rassegnati, ma esasperati, quello sì, da questa presenza di zombie per le strade e le case di tutte le città, dalle più grandi a quelle microscopiche della più periferica provincia – chi si arricchisce, a nostro danno, col traffico di esseri umani da un continente all’altro, sapendo di trasportare, con arroganza e violenza, forze inadeguate per ignoranza, cultura diversa e inappropriata, finalità lontane anni luce da quelle identitarie della nostra Civiltà. Una invasione vana e che imporrà, colpevolmente, un medioevo fuori tempo e luogo ad uno spicchio di Umanità che ha già attraversato, grazie al proprio ingegno, l’intero sistema solare!
Non conoscevamo tanto odio dalla nascita del nazicomunismo in poi! Pensavamo di aver dimenticato il risentimento, dopo gli anni di guerra mondiale e di terrorismo di Stato. Ci eravamo convinti di aver avanzato, liberi e prosperi, su un sentiero di pace e progresso. Ma, da qualche remoto angolo del regno umano, qualcuno sta decidendo per noi un futuro diverso: un ritorno allo stadio Neanderthal, senza “testa”, senza intelligenza. Senza volontà.
Imponendo il meticciato culturale e razziale, uno sparuto gruppetto di maledetti opportunisti sta seminando il panico fra chi non vuole mescolarsi, né rinunciare a millenni di avanzamento culturale, sociale, scientifico, religioso, politico, economico, e si ribella. Più tentano di circondarci per annientarci, più ci divincoliamo e rispondiamo al loro progetto con una reazione e una resistenza (questa, sì!) pari alla loro mefistofelica cattiveria. Ma tutto ciò produce, irrimediabilmente e inesorabilmente, odio e rivalsa. Figli necessari e spontanei del disagio provocato da questa bastarda volontà di annichilire la raggiunta democrazia, libertà e indipendenza. Anche nella Fede: quale religione, infatti, consegna, regala ad ogni fedele il dono meraviglioso del Libero Arbitrio? Solo quel miracoloso e Unico sentiero Cristiano, figlio dell’inevitabile Via Crucis di un Uomo, Gesù Cristo, che è Carne e Cielo allo steso tempo. Storia e Favola. In un’unica parola: Mistero!
E, dunque, tutta questa Luce dovrebbe essere spenta solo perché un “cerchio magico” di malfattori sta tentando di azzerare il Progetto di Dio e dell’Uomo Illuminato?
Il Signore non lo permetterà, chiaramente. Ma siamo proprio noi che Gli dobbiamo armare la mano. Con la determinazione che ci ha insegnato. La tenacia, la forza, la potenza! Opponiamoci senza abbassare la guardia! Pretendiamo da noi stessi leggi severe e pene severissime. Mille e mille tribunali saggi, giusti, inflessibili e intransigenti. Mille isole d’esilio. Mille celle da riempire. Senza porta d’uscita.
Per schiavisti, scafisti, terroristi, sfruttatori, reclutatoti, kapò, conniventi, tonache e politici sporchi di sangue innocente, malfattori travestiti da benefattori.
Fine pena mai per i predicatori della finta pace, del “volemosebbene”, dell’accoglienza a tutti i costi.
Fine pena mai, per garantire alla Libertà di continuare ad esistere. Alla Democrazia di credere ancora in se stessa. Alla Fraternità di poter discernere fra chi Fratello è, e chi, fratello, si chiama Caino.
Fine pena mai per chi fabbrica armi e chi le indossa e si fa esplodere a fianco ai bambini, mondo del futuro, alle donne, culle del futuro, agli anziani, radici del futuro, agli uomini, costruttori del futuro.
Si vis pacem, para bellum, dicevano i Padri Latini. E a Loro e alla Loro lungimiranza dobbiamo il fiorire della nostra Civiltà, Cultura, Legge, Economia. Per onorarLi e ringraziarLi, dobbiamo saper essere fermi e rigorosi come lo sarebbero stati Loro in questa babele, questo bailamme, di mille popoli che, facendo finta di incontrarsi, si scontrano fino all’odio razziale.
C’è una casa per tutti. E si chiama CASA PROPRIA.
Il resto è invasione. E l’invasione va fermata, gli invasori catturati e puniti, il progetto annientato.
Fra me e me