I silenzi di Matteo non giovano alla Calabria
Martedì, 23 ottobre 2018 – Senza santi in Paradiso – da Casa Spirlì, in Calabria
No, non ce lo aspettavamo, il tuo silenzio cocciuto! Avevamo riposto fiducia, in Te, e consegnato disponibilità; voglia di fare; volontà di costruire, e convinzione ferma di scacciare ombre del passato, pesanti come macigni: gentaglia, paraculi, servi sciocchi, ciurmaglia appestata… Tutti gettati nel pattume!
Ci eravamo proposti, Salvini, con onestà e lealtà. Senza “marci pacchetti scontati di voti sicuri”, ma con l’entusiasmo dei nostri amici puliti e pronti al duro lavoro del cambiamento.
Te lo abbiamo detto, scritto, comunicato con ogni mezzo.
Abbiamo atteso, pazientemente, i tempi che ci hai chiesto.
Sei rimasto un selfie. E tanti titoloni sui tanti giornali di tutto il mondo.
Sei una comoda e puntuale diretta sui social. Un bravo politico 2.0. Un ottimo governante. Un combattente elegante, ma…
Un pessimo calabrese. Già! Di questa TUA terra non ascolti molto. O ascolti male.
Alla Calabria non giova, la tua distanza. Tanto meno certa quasi ottusa tolleranza.
Non giovano, consentimi la preoccupazione, questi venti regionali di inciucio. Non giovano arroganti porzionamenti o mortificanti spartizioni disposte a tavolino dai ras. Non giova certa vecchia Calabria, alla Calabria.
No! Alla Gente di Calabria non fa bene l’aria del Palazzo involgarito, tamarro direi. Né quella dei ristoranti romani alla cacioepepe, unta di volemosebbene e pacche sulle spalle.
Al Popolo di Calabria serve confidenza. Vicinanza. Pulizia.
Il resto, lo conosce già. E si chiama ndrangheta.
Ci auguriamo che Tu lo abbia in agenda, l’amore fraterno per la Calabria. Che, dopo lo spread, Parigi, la Merkel, i trionfi trentini, le manine e Putin, Ti prenda la briga di accendere i motori delle ruspe elettorali, e faccia il Tuo. Così come noi facciamo il nostro.
Con immutata stima. Nino
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