Lunedì 20 gennaio 2020, San Sebastiano – da Casa Spirlì, a Taurianova, nella Piana di Gioia Tauro 

82432389_10157302031313155_2659119286378823680_o(a Gioia Tauro, Matteo Salvini e il suo Amico)

Lo sto accompagnando, seguendolo ammirato, in questa lunga marcia per le mille terre di Calabria. Mi chiedo, passo dopo passo, ad ogni suo “ritorno” in queste contrade, dove trovi, instancabilmente, tutta quella possente tenerezza da figlio di famiglia, educato e gentile, pronto all’ascolto e alla tutela, che sta convincendo lo storicamente “trattenuto” Popolo di Calabria, sbriciolandone qualsiasi muraglia difensiva.

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I miei conterranei, di cui mi onoro condividere l’apparentemente burbero sangue multidentitario, stanno consegnando al “Capitano” la parte più tenera della propria esistenza: i bambini, la famiglia, gli anziani, le Persone Speciali che molti chiamano disabili e nascondono all’occhio del mondo. Le proprie malattie, perfino. Sì, ho visto donne coperte dal turbante che nasconde le mutilazioni delle cure anticancro; temerari anziani amorevolmente accompagnati da figli e nipoti, perché schiaffeggiati dai mali dell’età; coraggiosissimi uomini e donne con le ruote delle “nuove gambe”. Li ho visti, sì, li ho visti. Ascoltati, anche. Commosso. E sorpreso.

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“Bellu meu!”, gli regalava dolcemente un’anziana nonna, accarezzandolo a due mani, senza cellulare pronto al selfie. A lei, infatti, è bastato poterlo toccare, come avrebbe fatto con un figlio, un nipote amato. “Bravu Figghjiolu!”, si confidavano due anziani coniugi, scendendo con fatica i tre gradini del palco di Gioia Tauro. A lui brillavano gli occhi, alla moglie tremava la voce. Entrambi hanno, sicuramente, già contato tante primavere. “Mamma, è un grandeee!” … e se lo dice un eccitatissimo scricciolo di non più di otto nove anni…

Giuseppe, 96 anni, non ha trattenuto le lacrime di commozione!

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Così, vince! Con l’onesta semplicità con cui si consegna alle case dei Calabresi! Ognuna di quelle carezze, dai palchi dei comizi arriva, inesorabile come una freccia, dritta al cuore delle Famiglie. Dal Pollino alla Costa dei bergamotti.

C’è chi, oziosamente ormai,  gli rimprovera di non parlare come i Soloni della politica da Palazzo. Chi lo considera populista e banale. Chi lo vorrebbe sentir citare Schopenhauer o Levi Strauss anche mentre mangia pane e coppa. Strafottendosene, Matteo parla ai Calabresi, agli Italiani, per come possono comprenderlo. E li rende protagonisti. E loro ricambiano, amandolo come non hanno amato nessuno mai.

Lo baciano, dunque. Portando con sé il suo odore. Lo baciano e lo accarezzano. Senza timore, senza timidezza alcuna. Ti pare poco? Più “Famiglia” di così?!

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La Verità è che Salvini li ha capiti, i Calabresi, e ha cancellato loro di dosso quella rogna mediatica maledetta, che li misura TUTTI come ndranghetisti e basta. Matteo sa, perché non si schifa di incontrarli e toccarli, che la maggior parte di noi è Bella Gente, Buona Gente, Gente Onesta. Che ha diritto di avere diritti. E che sa di avere doveri. Salvini sa che la Calabria ha saputo perdonare la cattiveria della lega di bossi e che apprezza e sceglie la Lega di Salvini.

Salvini vince

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