Sabato, 3 settembre 2022 – San Gregorio Magno – da Casa Spirlì, a Taurianova

… e sono passati oltre due anni da quel primo orrido lockdown per covid! E siamo ancora qui!

Con le stesse ansie, lo stesso senso di inadeguatezza, di insicurezza, di ignoranza, di deficienza. Non sappiamo come sia nata, questa porcheria. Non sappiamo a che punto siano, effettivamente, le ricerche e le scoperte. Chiamiamo vaccini quelli che sono, probabilmente, degli “aggiustamenti di tiro” di questa mastodontica macchinazione. Sì, è vero, forse ci salvano da morte per polmonite bilaterale, ma con quanta diffidenza da parte nostra…

Chi può, ci si inzuppa il biscotto: politici di dubbia pasta, scienziati a soggetto, blablaisti della tivvù, pennatori della carta stampata, pichidellamirandola dei social… Un’armata di  “certissimi” che sguazza nell’improvvisazione, a danno di chi – NOI – non può fare altro che imboccare qualsiasi pappone venga somministrato quotidianamente.

Vita e morte – non necessariamente fisiche – vengono consegnate ad uno stato d’animo in eterna attesa di risposta, conferma, soluzione. Paura, nei casi estremi, o, per molte ore della giornata, preoccupazione ansiosa, comunemente e democraticamente distribuita. E la miscela diventa esplosiva. C’è, pertanto, chi reagisce in maniera scomposta, violenta e bulla, aggredendo verbalmente sia nella vita reale che in quella virtuale; c’è chi, contati mille respiri, cerca di pesare la propria presenza e centellina parole e concetti. Tutti, in ogni caso, avvolti nella nebbia del mistero che avvolge questa fastidiosa pandemia che non ha gemelli nella storia dell’Umanità e dell’umanità.

Da qualche giorno sono a casa, contagiato fra le preghiere alla Grotta di Massabielle, a Lourdes. Non avrei potuto chiedere di meglio, che di essere “battezzato” nel luogo che considero la mia seconda casa. Ho ricevuto la notizia della positività a Omicron con una serenità infinita: come se, sopra a tutte queste miserie umane, ci sia (e ne sono convinto!) la mano protettrice dell’Immacolata. E, così, io, con la mia “fissazione” per la Fede, l’ho trasformato in un “fatto religioso”. È la mia cura. Mi fa star bene. Non è detto che serva per tutti.

Mentre scrivo, mi chiedo: Perché vita e morte?! Beh, forse, non è morte, questa follia di estremi? C’è chi si tumula in casa, evitando la vita; chi, invece, si sparpaglia in ordine sparso e caotico, senza precauzioni per sé e per gli altri, per le strade del mondo; chi, ancora, vaga, imitando sicumera, come se fosse “solo un raffreddore”… Direi, vita e morte, a interpretazione personale e personalizzata.

Ognuno ha la propria giustificazione, il proprio “motivo”, e, come direbbero a Roma, non “schioda” da quello. Anzi, ti guarda con quell’aria di superiorità che ti dovrebbe far sentire un imbecille. O, al contrario, ti spinge al giudizio su di lui/lei, e, nei casi estremi, al pregiudizio. Io, armato di questa mia  liberatoria autoironia e ironia ereditaria, guardo con occhio sornione il mondo impazzito. “Sì, infatti…”, rispondo scemamente, a chi cerca di convincermi; e, anche, con un  “d’altronde…”, che mi svincola senza dire…

Ecco, io scelgo di vivere. Di non consegnarmi, quale che sia il sentiero da percorrere, alla paura della paura. Lo faccio adesso, da comune mortale, ma l’ho fatto anche da Presidente della Regione Calabria, in quell’anno in cui il Cielo mi ha voluto responsabile della mia Gente. Anzi, in quell’occasione, ho scelto di vivere e anche di FAR vivere, nonostante le grandi difficoltà di una terra che viene saccheggiata da millenni e, soprattutto, dal dopoguerra in poi. Qui, in queste contrade, infatti, gli affari si son fatti sulla vita e sulla morte dei Calabresi. Trattando le sofferenze, sociali e sanitarie, come le arance, i limoni, i bergamotti che imperano nelle campagne: frutti da succo!!!

Un Calabrese malato, va spremuto!!! Assieme al contenuto del paniere (la Famiglia) che gli sta intorno: tutti da passare fra i rulli, per ricavarne spiriti, succhi e finali pastoni per le bestie (poverette)!!! E, così, anche Omicron e tutto il cucuzzaro Covid diventano un’industria danarosissima che non può essere consegnata al popolo.

Questo, in quell’anno, è stato impedito. Eccome! E l’attuale Presidente Occhiuto continua l’opera, migliorandola con poteri aggiuntivi!

Ora, tocca a ciascuno di noi, in Calabria e su tutto il suolo Italiano,  decidere se Vivere o Morire. Se essere attivi nella lotta, o consegnarci ai pupari del Potere. Se spaventarci o recuperare la temerarietà del Popolo Italiano.

Le cure, le dobbiamo pretendere; i clisteri di fregature e prese per i fondelli vanno, invece, rispediti, ai mittenti. Con Vitale Coraggio! E il campo di battaglia più vicino si chiama Seggio Elettorale. E l’arma più efficace è la matita copiativa!!! Riflettiamoci insieme…

 

 

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