fa3532f50739331bef699177d4f17d4fLa prossimità confidenziale, amorosa, è oramai solo del patrimonio storico artistico, cioè delle testimonianze del passato. L’arte del nostro tempo non si fa prossima a noi per confidenza, ma per urto, per rottura, per scandalo, per vendetta verso quel passato d’arte che si fa prossimo invece con la carezza, con la richiesta di cura, di preservazione, di conservazione, di restauro. L’artista contemporaneo per dirsi sociale deve suscitare non prossimità ma quella strana lontananza che è lo scalpore. Mentre l’arte del passato ci arriva con la prossimità del nonno, del patriarca, del padre fondatore, che in quanto tale si impone, come si impongono il Colosseo e Michelangelo, ma al tempo stesso richiedono quell’accudimento, quella prossimità affettiva, filiaca, che l’arte contemporanea invece, più o meno volutamente, rifugge.

 

 

Anticipazione del testo di Luca Nannipieri, inserito nel volume “Antico Futuro. Richiami dell’Origine” di Vitaldo Conte, Dalmazio Frau, Emanuele Ricucci (Solfanelli editore, 2018)  

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