Guarda l’arte viva dal vivo

Prezzo speciale, prezzo epocale, miglior investimento, l’affare della tua vita. È con queste parole, martellanti, ripetute a nastro continuo, che l’arte contemporanea arriva nelle nostre case attraverso la televisione e le televendite nei canali periferici. È interessante notare che il cittadino prenda contatto con le opere di Alberto Burri, Lucio Fontana, Hans Hartung, Xavier Bueno, Jacques Villeglé, Emilio Vedova, non dopo aver visitato i musei o le collezioni strepitose delle nostre città, non dopo aver visto documentari o programmi dedicati alla conoscenza o all’appassionato approfondimento, ma dopo aver girato, con lo zapping, canale dopo canale, in televisione, ed essersi brevemente […]

  

Arte e TV, un problema serio

L’arte moderna e contemporanea in televisione entra solo con le televendite. I programmi culturali sull’arte non ci sono. Se vuoi vedere opere e stili del nostro tempo, guardi le televendite. Il binocolo è quello ristretto del mercato. Ci sei come artista, se vendi. Nessun moralismo, ma un dato di fatto: la televisione appalta l’arte alle televendite; le televendite non hanno scopi educativi, ma commerciali, dunque mostrano ciò che sanno di poter vendere. Se ne deduce che la conoscenza del telespettatore, in merito all’arte del nostro tempo, è distorta dalla diretta vendita di ciò che può essere smerciato. Mi si dirà […]

  

Diamo gli Uffizi a Mr Bean

L’Università di Tor Vergata a Roma ha dato la laurea honoris causa in Beni Culturali al comico Carlo Verdone. L’importante Palazzo Ducale di Genova è stato affidato al comico televisivo Luca Bizzarri. Cosa aspettiamo a dare gli Uffizi a Mr Bean? La totale confusione in cui versa il settore dei Beni culturali si vede da queste spie che, solo unendole assieme, puoi vedere il paesaggio che illuminano. E il paesaggio è un disorientamento completo. Verdone è un talento del cinema, non si discute. Ma perché allora non diamo all’archeologo Andrea Carandini un Leone d’Oro alla carriera alla Mostra internazionale del […]

  

Philippe Daverio è un fumetto

Philippe Daverio è un fumetto. Se lo guardi, se lo ascolti, ti vengono a mente Charlie Brown o i sogni sospirati di Snoopy. Per questo ha sfondato in tv. Perché ha capito che in tv, nel parlare d’arte, c’era un vuoto – un vuoto di delicatezza – e l’ha riempito. Chapeau. Sgarbi televisivamente è diversissimo: litiga, inveisce, travalica. Daverio ha capito che, se c’era spazio, era per l’opposto: la gentilezza, la narrazione di fiaba. E si è imposto. La televisione non è divulgazione, non è conoscenza. È incantamento. In tv non devi insegnare. Devi incantare. La conoscenza senza incantamento in […]

  

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