Delle opere di Ernst Jünger ormai il lettore italiano dispone di parecchie edizioni. Del contemplatore solitario sono stati tradotti pressoché tutti i libri. Con qualche eccezione, tuttavia: a parte scritti di occasione, brani di pubblicistica e saggistica, mancano completamente i diari cui affidò le proprie riflessioni tra il 1965 e il 1996 (due anni prima di spegnersi), pubblicati in tedesco negli anni Novanta con il titolo di Siebzig Verweht (Passati i sessanta). In questa monumentale mole di scritti, autentici zibaldoni di pensieri ed esperienze, carteggi e incontri, possiamo seguire in presa diretta la stesura delle sue opere, nonché l’evoluzione del […]