Canone mediterraneo – una mostra e una rivista

Vari sono gli elementi che legano l’ultimo numero della rivista «Antarès» (Bietti) alla mostra Cyprea. La rete di Afrodite, inaugurata il 27 settembre al Museo del Foro Romano. Non è solo il fatto che il fascicolo in questione, intitolato DissacrArte e curato da Luca Siniscalco, sia stato presentato qualche giorno fa nei locali dell’esposizione, insieme al suo ricco catalogo, pubblicato da Leucò Art Edition, né la circostanza che tre degli artisti esposti – Nicola Verlato, Gabriels e Stefania Pennacchio – siano presenti anche sulle colonne di «Antarès», insieme a molti altri, tra cui Giorgio Calcara, curatore di Cyprea. Accomuna i […]

  

«Charlotte Sometimes», i Cure e i viaggi nel tempo

«Era l’ora di andare a dormire, e per Charlotte tutti i volti e le voci si erano dissolti in un solo volto, una sola voce». Si apre così Charlotte Sometimes di Penelope Farmer, uscito nel 1969 in inglese e qualche mese fa in italiano per Agenzia Alcatraz, nella traduzione di Stefania Renzetti. È lo stesso incipit di un’omonima, e immaginifica, canzone dei The Cure. Non è un caso, e ne riparleremo. Inghilterra, fine anni Cinquanta. Quando Charlotte Makepeace mette piede per la prima volta nel freddo collegio cui è stata iscritta, ancora non sa che il letto destinatole è una […]

  

Jünger, Melchionda: la politica dello Spirito

«Una mobilitazione eroica che, pur essendo in sé cosa esclusiva del singolo, sia fatto politico – ecco l’unico modo autentico per essere nella politica dalla parte dello spirito». Densissime, queste righe sono tratte dai ricchi quaderni di Roberto Melchionda (1927-2020), parte di uno zibaldone bibliografico non ancora messo in forma, un’imponente mole di manoscritti, bozze di articoli pubblicati, inediti e appunti ancora in cerca di editore, che nel frattempo hanno generato un agile libretto dedicato a Ernst Jünger. Uscito con il titolo Ernst Jünger. La politica dello Spirito nella collana “Minima Letteraria” edita da Bietti, è un corpo a corpo […]

  

Julius Evola 1974-2024

«Frainteso da amici e nemici, lottò da solo contro il mondo moderno». Firmato sul «Corriere della Sera» cinquant’anni fa dall’editore milanese Vanni Scheiwiller, l’affilato necrologio non solo riassume la complessa personalità di Julius Evola nei suoi rapporti con il secolo che lo ha visto protagonista, ma in qualche modo anticipa molte letture successive della sua opera. Letture realizzate appunto da nemici, che in lui vedranno un tabù, una sorta di incarnazione del Male Assoluto, ma anche da amici o presunti tali, che ridurranno il suo pensiero a qualche iconcina da sezione o a una somma di slogan. In questo panorama […]

  

Propaganda!

«È tutta propaganda!», «Lei è un propagandista!». Seguite da un invariabile «pagato da…», non è un caso che espressioni del genere volino a destra e a manca in sincrono con l’ossessiva polarizzazione del “dibattito pubblico” intorno ad alcune questioni, succedutesi, da un giorno all’altro, senza soluzione di continuità – e una ragione c’è, come vedremo. Usato come anatema per squalificare l’avversario, il termine ha finito col perdere i propri connotati, diventando una specie di passe-partout. Fa un po’ di chiarezza sulla questione uno studio dato alle stampe nel 1962 dal sociologo francese Jacques Ellul, pubblicato di recente in traduzione italiana […]

  

J.R.R. Tolkien, cittadino del «mundus imaginalis»

Spesso derubricato nell’aneddotica letteraria, c’è un episodio che spiega la creazione artistica meglio di mille trattazioni accademiche: è ciò che accade a Samuel Taylor Coleridge quando scrive il celeberrimo Kubla Khan, viaggio negli spazi aperti dell’Immaginazione Creatrice. Ecco come sono andate le cose: dopo aver assunto una robusta dose d’oppio e aver letto un libro sul palazzo di Xanadu dell’imperatore mongolo, precipita in un sonno profondo, ottenendo in una visione lucida quello che diventerà uno dei capolavori della poetica ottocentesca. Nel mondo intermedio in cui si trova a fluttuare, i versi scaturiscono insieme alle immagini, senza strappi, e Coleridge di […]

  

Sanatorio disciplinare. L’Occidente di Eduard Limonov

Come muore una civiltà? In quale momento cessa di produrre forme ed esce dalla Storia? Nel monumentale Il tramonto dell’Occidente, citato da molti ma letto da pochissimi, Oswald Spengler ha le idee piuttosto chiare. Ogni cultura si articola infatti in due fasi: la prima è la “civiltà”, cui segue la “civilizzazione”. Una è organica, orientata verso l’alto, gerarchica e differenziata; l’altra è inorganica, livellatrice, nemica delle differenze, egualitaria e meccanica. È nel passaggio tra le due fasi che la “personalità” di una civiltà incontra una battuta d’arresto. Nei decenni successivi, il testo di Spengler ha fatto scuola, dando vita a […]

  

Un thriller occulto, tra alchimia e fantapolitica

È impossibile quantificare con ragionevole approssimazione i “romanzi occulti” pubblicati ogni anno in Italia. Non ci riferiamo ai “classici”, spesso meritoriamente ristampati in edizioni critiche da piccoli editori che non hanno nulla da invidiare ai più grandi, ma alle cosiddette “novità”. Ve ne sono di diversi tipi: ambientati in tempi remoti o nella contemporaneità, fantastici o realistici, polizieschi o weird, magari dedicati a extraterrestri o fantasmi… Ma quali sono gli ingredienti che deve avere un libro del genere per funzionare? Anzitutto, a prescindere dal fatto che sia “occulto” o meno, dev’essere un buon romanzo, capace di evitare i cliché letterari […]

  

Tatiana Niculescu: «Nae Ionescu, tra Faust e Mefistofele»

Il 17 marzo 1940 si tengono i funerali del filosofo Nae Ionescu, mentore della “giovane generazione” scomparso cinquantenne tre giorni prima. Reggono la bara del docente colleghi e amici, tra cui due illustri Mircea: Eliade e Vulcănescu. Quello stesso giorno Costantin Noica scrive a Emil Cioran qualcosa di definitivo: la morte del Maestro segna la fine di una fase storica, di un’avventura dello spirito, di una stagione della vita. Nulla sarà più come prima. «L’ho sentito bestemmiare, ed era grande. L’ho visto volgare, forse volutamente volgare, l’ho udito ripetere ingiurie, offendere, ed era grande. È l’unico uomo che mi ha […]

  

Gustav Meyrink, Thomas Mann e una noiosa riunione di redazione

È appena uscita la nuova edizione de La morte viola, pubblicata da il Palindromo nella collana “I Tre Sedili Deserti” (anch’essa palindroma, leggere per credere), diretta da Giuseppe Aguanno. I ventotto racconti di Gustav Meyrink antologizzati, risalenti agli anni 1901-1908, sono fondamentali per comprendere la personalità letteraria di un autore che, prima di cimentarsi con la narrativa breve, ha frequentato circoli esoterici, ne ha fondati alcuni, ha studiato e praticato discipline tradizionali d’Oriente e Occidente, non disdegnando profonde crisi esistenziali e improvvise svolte destinali. Molte delle quali, tra l’altro, presenti nella “terra di nessuno” di questi racconti, antecedenti i romanzi […]

  

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