J.R.R. Tolkien, cittadino del «mundus imaginalis»

Spesso derubricato nell’aneddotica letteraria, c’è un episodio che spiega la creazione artistica meglio di mille trattazioni accademiche: è ciò che accade a Samuel Taylor Coleridge quando scrive il celeberrimo Kubla Khan, viaggio negli spazi aperti dell’Immaginazione Creatrice. Ecco come sono andate le cose: dopo aver assunto una robusta dose d’oppio e aver letto un libro sul palazzo di Xanadu dell’imperatore mongolo, precipita in un sonno profondo, ottenendo in una visione lucida quello che diventerà uno dei capolavori della poetica ottocentesca. Nel mondo intermedio in cui si trova a fluttuare, i versi scaturiscono insieme alle immagini, senza strappi, e Coleridge di […]

  

Pierre Drieu La Rochelle: «Borges vale il viaggio»

Quando si conobbero a Parigi, nel 1929, tra Pierre Drieu La Rochelle e Victoria Ocampo l’intesa fu immediata – un’intesa che spinse l’autore di Gilles a recarsi più volte in Argentina, dalla sua amante e poi amica (un rapporto intensissimo, ora documentato dal volumetto Amarti non è stato un errore. Lettere 1929-1944, Archinto, Milano 2011). Fu durante uno di quei viaggi che Drieu incontrò Jorge Luis Borges, allora poco più che quarantenne, molto probabilmente tramite Victoria, sorella di Silvina Ocampo, moglie di Adolfo Bioy Casares, storico amico del poeta. Con lui affrontò una lunga passeggiata onirica nel nulla delle periferie di […]

  

Se Bob Dylan vince un Nobel…

È fatto degno di nota e riflessione che un Nobel per la letteratura (leggasi: let-te-ra-tura) venga vinto da Bob Dylan, che supera altri tre pretendenti al trono come Haruki Murakami, Philip Roth e Don De Lillo. Per ogni Nobel che va a rimpolpare la lista ce ne sono altri due o tre esclusi. Semplice matematica, si dirà. Non solo. Le motivazioni di questa scelta? «Aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana» ha spiegato Sara Danius, segretario dell’Accademia svedese, aggiungendo: «Se si guarda indietro a cinquemila anni fa, ci sono Omero e Saffo: loro scrissero testi […]

  

Dylan Dog, trent’anni a indagare il nostro orrore

Al numero 7 di Craven Road, dalla fine del 1986, vive un detective molto singolare. Ora, a Londra di Craven Road ce ne sono due, la più centrale sta a Westmister: in ogni caso, per trovarlo basta seguire il suono del suo campanello, un urlo acutissimo. Fa niente se ad aprire ci sarà il suo assistente, vestito da Groucho Marx, le cui battute terribili costringerebbero alla fuga il cliente più ostinato. Anche se vive in Inghilterra, questo detective è italianissimo: stiamo parlando, ovviamente, di Dylan Dog, l’eroe bonelliano che da tre decadi ha scelto di confrontarsi con l’orrore del nostro […]

  

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