Sabato 31 gennaio 2015 – San Giovanni Bosco – Taurianova

(Michele Sisinni)

 

Quando muore un Amico si ferma il mondo per un istante. Sembra quasi voglia cadere nell’abisso del Nulla. Tu perdi ogni riferimento reale. Corri con la mente nelle vie del passato quasi a rincorrere e catturare, per fissarle, le immagini di chi si sta incamminando verso un Mondo a fianco, di cui, però, da vivo, non hai percezione. Cerchi di sfrondare i pensieri di tutto ciò che non riguardi i vostri incontri, le chiacchierate, anche solo i gesti scambiati.

Quando muore un Amico cambi abito alla tua anima. La rivesti di un nuovo colore. Il tono triste della solitudine del cuore. La ammanti con una coltre densa e soffocante di malinconia. Quasi ti vergogni di essergli sopravvissuto.

Quando un Amico se ne va per il suo sentiero infinito, ti senti come tradito. Pensi che non ti abbia voluto compagno di viaggio e lo cerchi fra le stelle per spiarne la sagoma mentre si immerge nell’Infinito.

E resti. Muto. Guardi e non vedi. Non c’è un solo suono per te. Come pietra di montagna, stai.

Così mi hai lasciato, Amico mio.

Erano anni che non ci vedevamo, Tu nella Tua Cava dè Tirreni ed io in giro per il mondo. E quando mi hai pizzicato tramite Facebook, quasi timidamente mi hai chiesto il contatto. Ne sono stato onorato e felice, Ingegnere mio. Perché hai fatto aprire un cofanetto di ricordi indelebili. Da bambino eri sempre elegantissimo: biondo e con due occhi chiari che il Cielo stesso Ti invidia ancora. Vicini di casa e di cuore, la mia e la Tua famiglia erano tutta una cosa. Ricordo la selvaggina che Tuo papà cacciatore spesso ci regalava. La dolcezza, immutata, della Tua mamma e della Tua nonna che oggi Ti riceve. La fratellanza con Tuo zio Michele, di cui sei copia conforme.

Ti mostro, una foto, guarda:

Siamo Tua sorella ed io. Paggetto e damigella al matrimonio di Tua cugina. Lo facevamo costantemente. Quasi fossimo destinati ad un futuro di coppia. Oggi sorrido. Ma quei ricordi sono dolcissimi.

 

 

 

 

 

 

Michele caro, Ti ringrazio per aver condiviso, in questo tempo di rinnovata Amicizia, ogni mio articolo, ogni post di questo blog, con una fratellanza, stima, devozione e ammirazione che, oggi, sono diventate perle rare fra Amici. Mi hai presentato a chi non mi conosceva, anche quando il contenuto di un articolo Ti costringeva a discutere animatamente con chi non era d’accordo.

(L’Ingegnere Michele)

 

Grazie, Michele, per avermi augurato buon 2015 quando già sapevi che il tuo sarebbe finito a giorni.

Grazie, Michele, per avermi fatto sentire importante per un Amico.

Grazie, Michele, per quello che oggi non capisco e che domani mi spiegherai nella Tua nuova casa. Ora Ti toccherà cercare il mio Papà come hai fatto con me. Digli che sto bene. Che aspetto il mio treno. 😉

Fra me e il Cielo.

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