Triste Diario notturno
È la notte fra il 14 e il 15 marzo 2020 – Terza di Quaresima – e sono a Casa Spirlì, a Taurianova.
Una delle notti più tristi della mia vita. Al momento, la più triste. Non ho sonno. E non l’ho perché non ho ancora sciolto le gocce nell’acqua del bicchiere. Non l’ho perché non voglio averlo. Voglio respirarmi la notte e questo silenzio attonito che mi volteggia sull’anima. Questo vuoto atterrito che da giorni è padrone di strade, case, corpi e anime. Un abisso che si è aperto e dal quale non si trova riparo.
Facciamo finta di sdrammatizzare, di cantare, fischiettare, brindare, fottercene. Diciamo mille corbellerie: Non esiste. Non è vero. Lo hanno inventato i marziani, gli americani, i russi, i cinesi, la massoneria, i mafiosi. È come il morbillo, come il raffreddore, come l’asma. Finisce in tre giorni, tre settimane, tre mesi, tre anni. Tre vite. Tre eternità, forse.
Ci inventiamo ricette, per far passare il tempo. Disegni. Applausi. Cori. Barzellette. In Calabria, è pure nata #ntonella, il tormentone su WA.
Ce la prendiamo col governo, col parlamento, col presidente, col papa, con le opposizioni, con le maggioranze, con la gente della tv, coi giornalisti…
Ma a Lui non diciamo niente: a Dio non ci permettiamo di dire più nulla. Coi carboni bagnati, abbiamo tutti chinato il capo. Ci siamo resi conto, forse, di aver esagerato per oltre duemila anni! Lo abbiamo crocifisso e non c’è bastato! Per duemila anni lo abbiamo bestemmiato, abbandonato, tradito, dimenticato. Poi, in questi ultimi tempi, lo abbiamo addirittura OFFESO, UMILIATO, MORTIFICATO.
Ma, soprattutto, NEGATO!
ABBIAMO DETTO CHE DIO NON È DIO!!!
Troppo, eh? Sì, veramente troppo! Non lo aveva fatto nemmeno Adamo. Nemmeno Caino. Nemmeno Giuda! Nemmeno satana!
Noi, piccoli e insignificanti se non siamo illuminati da Lui, ci siamo spinti fino al baratro e lo abbiamo voluto sfidare, quel buco nero.
Con le nostre cattiverie, invidie, gelosie. Coi nostri egoismi, contrabbandi. Con tutta la merda che abbiamo sparso sul Paradiso Terrestre che Lui ci aveva consegnato. Coi veleni sparsi con le mani e con la lingua. Con tutto il permissivismo nei confronti dei bestemmiatori seriali, nei confronti dei negatori di Dio, nei confronti dei più stupidi fra gli stupidi umani!
LO ABBIAMO NEGATO creando morte e sofferenze.
Perché, che sia nato in una provetta maledetta, o che sia figlio di un pranzo schifoso a base di animali infetti, questo virus è il risultato della ributtante china che abbiamo preso noi uomini di ogni luogo e di questo tempo.
Non moriremo tutti, no! Molti, sì! Troppi, direi.
Ed è COLPA nostra. Di quella foga che ci ha assaliti nel volere tutto e subito. In qualunque modo. Di quella leggerezza che abbiamo assimilato nel mettere DIO nella spazzatura, senza rimorsi, senza rimpianti, senza senso di colpa.
COLPA nostra. Sì, COLPA! Recuperiamola la parola COLPA: non la cancelliamo dal nostro vocabolario. Assumiamocene il peso. Con dignità! Siamo COLPEVOLI! Eccome!
COLPEVOLI di aver osato troppo.
Di questo sono triste. Stanotte. Della consapevolezza di essere COLPEVOLE. Di avere anche io contribuito a far morire.
Sono triste. Stanotte.